Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (Deuterocanonici)

Tobia 1:10-22 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (Deuterocanonici) (TILCD)

10. Al tempo della deportazione in Assiria, anch’io fui fatto prigioniero e condotto a Ninive.I miei fratelli e tutti quelli della mia stirpe si misero a mangiare cibi proibiti dalla legge, come i pagani.

11. Io invece mi guardai bene dal toccarli.

12. Poiché restavo fedele al Signore con tutto il cuore,

13. l’Altissimo mi fece prendere in simpatia dal re Salmanàssar. Egli mi incaricò di fargli tutti gli acquisti di cui aveva bisogno.

14. Durante il suo regno io ero solito andare nella regione della Media, e là fare compere per conto del re. Così, in quella regione, depositai presso Gabaèl, il fratello di Gabri, trecentoquaranta chili d’argento contenuti in tanti sacchetti.

15. Alla morte del re Salmanàssar, salì sul trono suo figlio Sennàcherib. Allora l’Assiria perse il controllo delle strade che portano in Media, e perciò non potei più andarci.

16. Ai tempi di Salmanàssar, io avevo fatto del bene ai miei connazionali.

17. Davo il mio pane a chi aveva fame, e i miei mantelli a chi non aveva da vestirsi. Se vedevo il cadavere di qualcuno dei nostri gettato dietro le mura di Ninive, accorrevo a sotterrarlo.

18. Un giorno, il re Sennàcherib fu sconfitto in Giudea, perché il re del cielo lo aveva punito per tutte le bestemmie che aveva detto. Furente d’ira, tornò in patria e fece uccidere molti Israeliti. Io andai a prendere i loro cadaveri e li seppellii. Sennàcherib li fece cercare, ma invano.

19. Però una persona di Ninive andò dal re e lo informò che ero stato io a seppellirli.Io mi ero nascosto, ma quando seppi che mi avevano denunziato al re ed ero ricercato per essere condannato a morte, ebbi paura. Allora fuggii.

20. Tutti i miei beni mi furono confiscati e passarono nelle casse del re. Mi erano rimasti soltanto la moglie Anna e il figlio Tobia.

21. Dopo una quarantina di giorni, il re fu ucciso da due dei suoi figli, che poi fuggirono sui monti Araràt. Al posto di Sennàcherib salì al trono suo figlio Assarhàddon. Egli affidò la responsabilità di tutte le finanze del regno ad Achikàr, il figlio di mio fratello Anaèl. Tutta l’amministrazione passò sotto il suo controllo.

22. Achikàr intercedette per me, e così io potei tornare a Ninive. In realtà Achikàr era già stato gran coppiere, guardasigilli e capo dell’amministrazione delle finanze sotto Sennàcherib, re dell’Assiria, e Assarhàddon lo aveva soltanto riconfermato nelle sue funzioni.Come ho detto, Achikàr faceva parte della mia parentela, dato che era mio nipote.