Giovanni Diodati Bibbia 1649

Giobbe 9:21-32 Giovanni Diodati Bibbia 1649 (IGD)

21. Benchè io sia intiero, io non riconoscerò me stesso; Io avrò a sdegno la vita mia.

22. Egli è tutt’uno; perciò ho detto: Egli distrugge ugualmente l’uomo intiero e l’empio.

23. Se è un flagello, egli uccide in un momento; Ma egli si beffa della prova degl’innocenti.

24. La terra è data in mano all’empio, Il qual copre la faccia de’ giudici di essa. Ora, se Iddio non fa questo, chi è egli dunque?

25. Ma i miei giorni sono stati più leggieri che un corriero; Son fuggiti via, non hanno goduto il bene;

26. Son trascorsi come saette, Come un’aquila che vola frettolosa al pasto.

27. Se io dico: Io dimenticherò il mio lamento, Io lascerò il mio cruccio, e mi rinforzerò;

28. Io sono spaventato di tutti i miei tormenti, Io so che tu non mi reputerai innocente.

29. Io sarò reo; Perchè adunque mi affaticherei in vano?

30. Quando io mi fossi lavato con acque di neve, E nettatomi le mani col sapone;

31. Allora pure tu mi tufferesti in una fossa, E i miei vestimenti mi avrebbero in abbominio.

32. Perciocchè egli non è un uomo, come son io, perchè io gli risponda, E perchè noi veniamo insieme a giudicio.