Versione Diodati Riveduta

Geremia 26:7-15 Versione Diodati Riveduta (RDV24)

7. Or i sacerdoti, i profeti e tutto il popolo udirono Geremia che pronunziava queste parole nella casa dell'Eterno.

8. E avvenne che, come Geremia ebbe finito di pronunziare tutto quello che l'Eterno gli aveva comandato di dire a tutto il popolo, i sacerdoti, i profeti e tutto il popolo lo presero, dicendo: — ‘Tu devi morire! —

9. Perché hai profetizzato nel nome dell'Eterno dicendo: — Questa casa sarà come Sciloh e questa città sarà devastata, e priva d'abitanti?’ — E tutto il popolo s'adunò contro Geremia nella casa dell'Eterno.

10. Quando i capi di Giuda ebbero udite queste cose, salirono dalla casa del re alla casa dell'Eterno, e si sedettero all'ingresso della porta nuova della casa dell'Eterno.

11. E i sacerdoti e i profeti parlarono ai capi e a tutto il popolo, dicendo: ‘Quest'uomo merita la morte, perché ha profetizzato contro questa città, nel modo che avete udito coi vostri propri orecchi’.

12. Allora Geremia parlò a tutti i capi e a tutto il popolo, dicendo: ‘L'Eterno mi ha mandato a profetizzare contro questa casa e contro questa città tutte le cose che avete udite.

13. Or dunque, emendate le vostre vie e le vostre azioni, date ascolto alla voce dell'Eterno, del vostro Dio, e l'Eterno si pentirà del male che ha pronunziato contro di voi.

14. Quanto a me, eccomi nelle vostre mani; fate di me quello che vi parrà buono e giusto.

15. Soltanto sappiate per certo che, se mi fate morire, mettete del sangue innocente addosso a voi, a questa città e ai suoi abitanti, perché l'Eterno m'ha veramente mandato a voi per farvi udire tutte queste parole’.