Versione Diodati Riveduta

Genesi 38:10-27 Versione Diodati Riveduta (RDV24)

10. Ciò ch'egli faceva dispiacque all'Eterno, il quale fece morire anche lui.

11. Allora Giuda disse a Tamar sua nuora: ‘Rimani vedova in casa di tuo padre, finché Scela, mio figliuolo, sia cresciuto’. Perché diceva: ‘Badiamo che anch'egli non muoia come i suoi fratelli’. E Tamar se ne andò, e dimorò in casa di suo padre.

12. Passaron molti giorni, e morì la figliuola di Shua, moglie di Giuda; e dopo che Giuda si fu consolato, salì da quelli che tosavan le sue pecore a Timna; egli col suo amico Hira, l'Adullamita.

13. Di questo fu informata Tamar, e le fu detto: ‘Ecco, il tuo suocero sale a Timna a tosare le sue pecore’.

14. Allora ella si tolse le vesti da vedova, si coprì d'un velo, se ne avvolse tutta, e si pose a sedere alla porta di Enaim, ch'è sulla via di Timna; poiché vedeva che Scela era cresciuto, e nondimeno, lei non gli era stata data per moglie.

15. Come Giuda la vide, la prese per una meretrice, perch'essa aveva il viso coperto.

16. E accostatosi a lei sulla via, le disse: ‘Lasciami venire da te!’ Poiché non sapeva ch'ella fosse sua nuora. Ed ella rispose: ‘Che mi darai per venire da me?’

17. Ed egli le disse: ‘Ti manderò un capretto del mio gregge’. Ed ella: ‘Mi darai tu un pegno finché tu me l'abbia mandato?’

18. Ed egli: ‘Che pegno ti darò?’ E l'altra rispose: ‘Il tuo sigillo, il tuo cordone e il bastone che hai in mano’. Egli glieli dette, andò da lei, ed ella rimase incinta di lui.

19. Poi ella si levò, e se ne andò; si tolse il velo, e si rimise le vesti da vedova.

20. E Giuda mandò il capretto per mezzo del suo amico, l'Adullamita, affin di ritirare il pegno di man di quella donna; ma egli non la trovò.

21. Interrogò la gente del luogo, dicendo: ‘Dov'è quella meretrice che stava a Enaim, sulla via?’ E quelli risposero: ‘Qui non c'è stata alcuna meretrice’.

22. Ed egli se ne tornò a Giuda, e gli disse: ‘Non l'ho trovata; e, per di più, la gente del luogo m'ha detto: Qui non c'è stata alcuna meretrice’.

23. E Giuda disse: ‘Si tenga pure il pegno, che non abbiamo a incorrere nel disprezzo. Ecco, io ho mandato questo capretto, e tu non l'hai trovata’.

24. Or circa tre mesi dopo, vennero a dire a Giuda: ‘Tamar, tua nuora, si è prostituita; e, per di più, eccola incinta in seguito alla sua prostituzione’. E Giuda disse: ‘Menatela fuori, e sia arsa!’

25. Come la menavano fuori, ella mandò a dire al suocero: ‘Sono incinta dell'uomo al quale appartengono queste cose’. E disse: ‘Riconosci, ti prego, di chi siano questo sigillo, questi cordoni e questo bastone’.

26. Giuda li riconobbe, e disse: ‘Ella è più giusta di me, giacché io non l'ho data a Scela, mio figliuolo’. Ed egli non ebbe più relazioni con lei.

27. Or quando venne il tempo in cui doveva partorire, ecco ch'essa aveva in seno due gemelli.