Versione Diodati Riveduta

Genesi 15:3-14 Versione Diodati Riveduta (RDV24)

3. E Abramo soggiunse: ‘Tu non m'hai dato progenie; ed ecco, uno schiavo nato in casa mia sarà mio erede’.

4. Allora la parola dell'Eterno gli fu rivolta, dicendo: ‘Questi non sarà tuo erede; ma colui che uscirà dalle tue viscere sarà erede tuo’.

5. E lo menò fuori, e gli disse: ‘Mira il cielo, e conta le stelle, se le puoi contare’. E gli disse: ‘Così sarà la tua progenie’.

6. Ed egli credette all'Eterno, che gli contò questo come giustizia.

7. E l'Eterno gli disse: ‘Io sono l'Eterno che t'ho fatto uscire da Ur de' Caldei per darti questo paese, perché tu lo possegga’.

8. E Abramo chiese: ‘Signore, Eterno, da che posso io conoscere che lo possederò?’

9. E l'Eterno gli rispose: ‘Pigliami una giovenca di tre anni, una capra di tre anni, un montone di tre anni, una tortora e un piccione’.

10. Ed egli prese tutti questi animali, li divise per mezzo, e pose ciascuna metà dirimpetto all'altra; ma non divise gli uccelli.

11. Or degli uccelli rapaci calarono sulle bestie morte, ma Abramo li scacciò.

12. E, sul tramontare del sole, un profondo sonno cadde sopra Abramo; ed ecco, uno spavento, una oscurità profonda, cadde su lui.

13. E l'Eterno disse ad Abramo: ‘Sappi per certo che i tuoi discendenti dimoreranno come stranieri in un paese che non sarà loro, e vi saranno schiavi, e saranno oppressi per quattrocento anni;

14. ma io giudicherò la gente di cui saranno stati servi; e, dopo questo, se ne partiranno con grandi ricchezze.