14. Allora Aggeo replicò e disse: — Così è questo popolo, così è questa nazione nel mio cospetto, dice l'Eterno; e così è tutta l'opera delle loro mani; e tutto quello che m'offrono là è impuro.
15. Ed ora, ponete ben mente a ciò ch'è avvenuto fino a questo giorno, prima che fosse messa pietra su pietra nel tempio dell'Eterno!
16. Durante tutto quel tempo, quand'uno veniva a un mucchio di venti misure, non ve n'eran che dieci; quand'uno veniva al tino per cavarne cinquanta misure, non ve n'eran che venti.
17. Io vi colpii col carbonchio, colla ruggine, con la grandine, in tutta l'opera delle vostre mani; ma voi non tornaste a me, dice l'Eterno.
18. Ponete ben mente a ciò ch'è avvenuto fino a questo giorno, fino al ventiquattresimo giorno del nono mese, dal giorno che il tempio dell'Eterno fu fondato; ponetevi ben mente!
19. V'è egli ancora del grano nel granaio? La stessa vigna, il fico, il melagrano, l'ulivo, nulla producono! Da questo giorno, io vi benedirò’.
20. E la parola dell'Eterno fu indirizzata per la seconda volta ad Aggeo, il ventiquattresimo giorno del mese, in questi termini:
21. ‘Parla a Zorobabele, governatore di Giuda, e digli: Io farò tremare i cieli e la terra,
22. rovescerò il trono dei regni e distruggerò la forza dei regni delle nazioni; rovescerò i carri e quelli che vi montano; i cavalli e i loro cavalieri cadranno, l'uno per la spada dell'altro.
23. In quel giorno, dice l'Eterno degli eserciti, io ti prenderò, o Zorobabele, figliuolo di Scealtiel, mio servo, dice l'Eterno, e ti terrò come un sigillo, perché io t'ho scelto, dice l'Eterno degli eserciti’.