Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente

Giosuè 22:20-33 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (TILC)

20. Ricordate Acan, discendente di Zerach! Egli non rispettò gli ordini del Signore sullo sterminio di Gerico. Tutta la comunità d’Israele fu colpita per quello. E Acan non fu il solo a pagare la sua colpa con la vita!».

21. Gli uomini della tribù di Ruben, di Gad e della metà della tribù di Manasse risposero così ai capifamiglia delle tribù dell’ovest:

22. «Dio, l’Onnipotente, il Signore — Dio, l’Onnipotente, il Signore, sa perché abbiamo agito così, ma vogliamo che lo sappiate anche voi! Se ci siamo ribellati al Signore e abbiamo voluto disubbidirgli, oggi il Signore ci faccia morire.

23. Se abbiamo abbandonato il Signore e abbiamo costruito il nostro altare per offrire sacrifici completi, doni o sacrifici per il banchetto sacro, il Signore ci castighi!

24. Ma non è così! Noi lo abbiamo fatto per paura che in avvenire i vostri figli possano dire ai nostri: “Voi, che cosa avete a che fare con il Signore, il Dio d’Israele?

25. Il Signore ha messo il Giordano come confine tra noi e voi, uomini di Ruben e di Gad. Quindi voi non avete niente a che fare con il Signore!”. Così i vostri figli spingerebbero i nostri a non restare più fedeli al Signore.

26. Perciò abbiamo deciso di costruire un altare, non per sacrifici o offerte,

27. ma solo come segno per noi e per voi, da oggi e per sempre, perché si sappia che noi siamo fedeli al Signore e gli rendiamo culto con i nostri sacrifici e offerte. Abbiamo costruito questo altare per impedire che un giorno i vostri figli possano dire che le nostre tribù non hanno niente a che fare con il Signore.

28. Abbiamo pensato che, se in futuro questo dovesse capitare, allora i nostri figli potranno dire: “Guardate: i nostri padri hanno costruito un altare identico all’altare del Signore!”. Non l’abbiamo fatto con lo scopo di bruciarvi sacrifici o offerte, ma soltanto perché resti come segno tra la nostra gente e la vostra!

29. Mai abbiamo pensato di ribellarci al Signore e di abbandonarlo. Non vogliamo certamente costruire un altare per sacrifici e offerte in concorrenza con quello del Signore nostro Dio, che è davanti alla sua Abitazione!».

30. Il sacerdote Finees e i dieci capi della comunità che lo avevano accompagnato, capifamiglia delle tribù dell’ovest, ascoltarono le parole degli uomini delle tribù di Ruben, di Gad e di metà della tribù di Manasse e ne rimasero soddisfatti.

31. Il sacerdote Finees, figlio di Eleàzaro, disse loro: «Ora so che il Signore è con noi. Non vi siete ribellati contro di lui e così avete salvato il popolo d’Israele da un castigo del Signore».

32. Allora Finees e i capi lasciarono gli uomini di Ruben e di Gad. Dal territorio di Gàlaad tornarono nella terra di Canaan e raccontarono tutto agli Israeliti dell’ovest.

33. Essi furono soddisfatti e lodarono il Signore; non parlarono più di guerra e di invasione del territorio abitato dalle tribù di Ruben e di Gad.