Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente

Atti 9:33-43 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (TILC)

33. Qui trovò un certo Enea che da otto anni non poteva muoversi dal letto perché era paralitico.

34. Pietro gli disse: «Enea, Gesù Cristo ti guarisce: alzati e metti in ordine il tuo letto». E subito il paralitico si alzò.

35. Gli abitanti di Lidda e della pianura di Saròn videro questo fatto e si convertirono al Signore.

36. Tra i credenti di Giaffa vi era una certa Tabità (in greco Dorca), nome che significa «Gazzella»: essa faceva molte opere buone e dava molto in elemosina.

37. Proprio in quei giorni si ammalò e morì. Allora i parenti presero il suo corpo, lo lavarono e lo deposero in una stanza al piano superiore della casa.

38. Lidda era una città vicino a Giaffa.I *discepoli seppero che Pietro si trovava là e mandarono da lui due uomini. Questi gli dissero: «Vieni presto da noi!».

39. Pietro si mise subito in viaggio con loro. Appena arrivato lo condussero al piano superiore della casa. Gli andarono incontro tutte le vedove: piangendo mostravano a Pietro le tuniche e i mantelli che Tabità faceva quando era con loro.

40. Allora Pietro fece uscire tutti dalla stanza, si mise in ginocchio e pregò. Poi rivolto alla morta disse: «Tabità, alzati». La donna aprì gli occhi, guardò Pietro e si sedette.

41. Dandole la mano, Pietro la fece alzare; poi chiamò i credenti e le vedove e la presentò loro viva.

42. In tutta la città di Giaffa si venne a sapere di questo fatto, e molti credettero nel Signore.

43. Pietro rimase a Giaffa parecchi giorni in casa di un certo Simone che faceva il conciatore di pelli.