Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente

Atti 28:4-15 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (TILC)

4. La gente del luogo, come vide la vipera che pendeva dalla mano di Paolo, diceva fra sé: «Certamente questo uomo è un assassino: infatti si è salvato dal mare, ma ora la giustizia di Dio non lo lascia più vivere».

5. Ma Paolo, con un colpo, gettò la vipera nel fuoco e non ne ebbe alcun male.

6. La gente invece si aspettava che la mano di Paolo si gonfiasse, oppure che Paolo cadesse a terra morto sul colpo. Aspettarono un bel po’, ma alla fine dovettero costatare che Paolo non aveva alcun male. Allora cambiarono parere e dicevano: «Questo uomo è un dio».

7. Vicino a quel luogo, aveva i suoi possedimenti il governatore dell’isola, un certo Publio. Egli ci accolse e ci ospitò per tre giorni con grande cortesia.

8. Un giorno il padre di Publio si ammalò di dissenteria ed era a letto con febbre alta. Paolo andò a visitarlo: pregò, stese le mani su lui e lo guarì.

9. Dopo questo fatto, anche gli altri abitanti dell’isola che erano ammalati, vennero da Paolo e furono guariti.

10. I maltesi perciò ci trattarono con grandi onori, e al momento della nostra partenza ci diedero tutto quello che era necessario per il viaggio.

11. Dopo tre mesi ci imbarcammo su una nave della città di Alessandria che aveva passato l’inverno in quell’isola. La nave si chiamava «I Diòscuri».

12. Arrivammo a Siracusa e qui rimanemmo tre giorni.

13. Poi, navigando lungo la costa, giungemmo a Reggio. Il giorno seguente si levò il vento del sud e così in due giorni potemmo arrivare a Pozzuoli.

14. Qui trovammo alcuni cristiani che ci invitarono a restare una settimana con loro. Infine partimmo per Roma.

15. I cristiani di Roma furono avvertiti del nostro arrivo e ci vennero incontro fino al Foro Appio e alle Tre Taverne. Appena li vide, Paolo ringraziò il Signore e si sentì molto incoraggiato.