Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente

2 Samuele 19:13-27 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (TILC)

13. Voi siete suoi fratelli, sue ossa e sua carne. Non potete essere gli ultimi a far tornare il re».

14. Davide li incaricò anche di dire ad Amasa: «Il re ti ricorda che tu sei suo parente, sue ossa e sua carne. Chiede che Dio gli faccia capitare ogni male possibile se non ti farà per sempre comandante del suo esercito al posto di Ioab».

15. Così Davide si attirò il favore di tutti gli abitanti di Giuda ed essi, all’unanimità, lo pregarono di ritornare a Gerusalemme con tutti i suoi collaboratori.

16. Allora il re si mise in viaggio e giunse alla riva del Giordano.La popolazione di Giuda andò incontro al re a Gàlgala per accompagnarlo nel passaggio del Giordano.

17. Con loro si affrettò a venire incontro al re Davide anche quel tale di Bacurìm, Simei figlio di Ghera della tribù di Beniamino.

18. Aveva con sé mille uomini della sua tribù e c’era anche Siba, il servo della famiglia di Saul, con i suoi quindici figli e i venti servi. Erano accorsi al Giordano prima del re,

19. passarono il guado, facendo transitare la famiglia del re e facendo tutto quello che desiderava.Mentre Davide stava per iniziare la traversata, Simei figlio di Ghera si buttò ai suoi piedi

20. e gli disse:— Non tener conto, o re, della mia colpa. Dimentica l’offesa che ti ho fatto il giorno che sei fuggito da Gerusalemme. Non pensarci più, o mio re.

21. Riconosco di aver peccato e per questo sono venuto oggi a presentarmi a te, primo fra tutti i discendenti di Giuseppe.

22. Abisai figlio di Seruià intervenne:— Questo non basta. Simei ha maledetto il re consacrato dal Signore e merita la morte.

23. — No, — disse Davide ad Abisai e Ioab, figli di Seruià, — io non sono del vostro parere. Voi oggi siete di ostacolo alla mia volontà. In questo giorno nessuno deve essere condannato a morte in Israele, perché oggi io so che sono il solo re d’Israele.

24. Poi disse a Simei: — Tu non morirai.E glielo giurò.

25. Anche Mefibaal, nipote di Saul, andò incontro a Davide. Non si era più lavato i piedi, non aveva curato i baffi né aveva lavato i suoi vestiti dal giorno in cui il re aveva abbandonato Gerusalemme fino a quello del suo ritorno vittorioso.

26. Quando il re lo incontrò gli disse:— Mefibaal, perché non sei fuggito con me?

27. — Mio re, — rispose Mefibaal, — io sono un povero zoppo. Avevo ordinato di sellare l’asino e deciso di venire con te. Ma il mio servo mi ha ingannato