9. Poi andarono a letto.
10. Raguele si alzò che era ancora notte. Prese con sé alcuni servi e uscì a scavare una fossa. Pensava tra sé: «Se è morto anche lui, e lo verranno a sapere in giro, noi diventeremo una volta di più la favola del villaggio!».
11. Quando la fossa fu preparata, rientrò in casa e chiamò sua moglie.
12. Le disse: «Prova un po’ a mandare nella camera una serva per vedere se è vivo! Se è morto lo sotterriamo subito di nascosto. Così nessuno verrà a saperlo!».
13. Chiamarono una serva, le diedero una lampada e le aprirono la porta della stanza nuziale. La serva, entrata nella camera, trovò l’uno accanto all’altra, in sonno profondo.
14. Poi uscì ad avvertire Raguele ed Edna. «È vivo! — disse. — Non gli è capitato niente!».
15. Allora Raguele ringraziò il Dio del cielo:«Sii benedetto, o Dio!I tuoi fedeli cantino di cuore le tue lodi;ti lodino per tutti i secoli!
16. Io voglio lodarti perché mi hai riempito di gioia.Stavolta non è successo come temevo!Tu, Signore, hai voluto mostrarci la tua grande misericordia!
17. Sii lodato e benedetto!Hai avuto pietàdi questi sposi che sono due figli unici.Continua a manifestare ad essi, Signore,la tua misericordia e la tua salvezza.Da’ loro una vita lunga, piena di affetto e di gioia!».
18. Terminata la preghiera, Raguele ordinò ai suoi servi di andare subito a riempire in fretta la fossa, prima che si facesse giorno.
19. Raguele ordinò a sua moglie di fare una grande infornata di pane. Andò nella stalla, prese due vitelli e quattro montoni e li fece uccidere. Così i servi prepararono il banchetto.
20. Chiamò Tobia e fece in sua presenza questo giuramento: «Per quattordici giorni tu non ti muoverai di qui per nessun motivo. Resterai con noi a mangiare e bere. Così allieterai il cuore di mia figlia, che ha già sofferto abbastanza!
21. Poi, tanto per cominciare, prenderai la metà di tutto quello che mi appartiene e tornerai a casa, da tuo padre, sano e salvo. L’altra metà sarà vostra, quando io e mia moglie moriremo. E abbi fiducia, figlio mio! Io sono tuo padre ed Edna è tua madre. Ormai apparteniamo a te, come tua moglie Sara, da ora e per sempre. Non avrai niente da temere, figlio mio!».