Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (Deuterocanonici)

Qoelet 2:8-22 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (Deuterocanonici) (TILCD)

8. Ho accumulato molti oggettid’oro e d’argento.Ho preso le ricchezze e i tesoridi altri re e governanti.Ho fatto venire nel mio palazzo cantanti e ballerine:per i miei piaceri, tante belle donne.

9. Insomma, ero diventato più ricco e più famosodi tutti i miei predecessori di Gerusalemme.Per di più, non ho mai perso la testa!

10. Ho soddisfatto ogni mio desiderio;non ho rinunziato a nessun piacere.Sono riuscito a godere delle mie attività:questa è stata la ricompensa per tutte le mie fatiche.

11. Ho tentato di fare un bilanciodi tutte le opere che avevo fattee della fatica che mi erano costate.Ma ho concluso che tutto è vanità, come inseguire il vento.In questa vita sembra tutto inutile.

12b. Anche il re che verrà dopo di me non farà niente di nuovo.

12a. Poi mi son chiesto:è meglio essere sapientioppure ignoranti e stolti?

13. Senz’altro la sapienza vale più dell’ignoranza,come la luce è più preziosa delle tenebre.

14. Il sapiente vede dove va,lo stolto invece cammina nel buio.Ma tutti e due fanno la stessa fine.

15. Anch’io morirò come muore lo stolto.Ma allora, perché sono diventato sapiente?Che cosa ci guadagno?Tutto mi appare inutile.

16. La gente dimentica presto tanto il saggio che lo stolto.Con il passare degli anni tutto è dimenticato.E morirà tanto il sapiente che lo stolto.

17. Così ho cominciato a odiare la vita.Tutto quel che si fa mi sembra male.Tutto è vanità, come inseguire il vento.

18. Mi viene voglia di distruggere tutto quello che ho fatto.Perché devo lasciar qui ogni cosa al mio successore?

19. E chissà se sarà sapiente o stolto!A ogni modo, lui erediteràtutto quel che ho fatto con tanto sforzo e abilitàdurante la mia vita.Anche questo è vanità.

20. Ho imparato a non farmi illusionisu quello che sono riuscitoa guadagnare con fatica nella mia vita.

21. Infatti, un uomo che lavoracon abilità, intelligenza e impegnodeve poi lasciar tutto a uno che non ha fatto niente.Anche questo è assurdo, non è giusto.

22. Insomma, che cosa ricava l’uomoda tutte le fatiche e preoccupazioni della sua vita?