Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (Deuterocanonici)

Numeri 9:3-14 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (Deuterocanonici) (TILCD)

3. La celebrerete dunque il giorno quattordici di questo mese verso sera e seguirete le leggi e le norme che la riguardano».

4. Mosè comunicò quell’ordine agli Israeliti.

5. Essi celebrarono la Pasqua alla sera del quattordici del primo mese, nel deserto del Sinai. Gli Israeliti seguirono con cura le indicazioni che il Signore aveva dato a Mosè.

6. Ma quel giorno alcuni uomini erano stati a contatto con un cadavere. Si trovavano quindi in stato di impurità rituale e perciò non potevano celebrare la Pasqua. Essi allora si recarono da Mosè e da Aronne,

7. e dissero a Mosè:— Noi siamo in stato di impurità rituale, per il contatto con un cadavere. Poiché c’è una data fissata, saremo impediti di portare la nostra offerta al Signore come tutti gli altri Israeliti?

8. Mosè rispose:— Aspettate fino a quando non saprò che cosa il Signore ordina di fare riguardo a voi.

9. Il Signore disse a Mosè

10. di comunicare agli Israeliti queste prescrizioni: «Se oggi tra voi, o in futuro, tra i vostri discendenti, alcuni Israeliti saranno in stato di impurità rituale per il contatto con un cadavere oppure faranno un viaggio lontano nella data fissata per la celebrazione della Pasqua in mio onore,

11. essi potranno celebrare ugualmente la festa, ma lo dovranno fare la sera del quattordici del secondo mese dell’anno: mangeranno l’agnello del sacrificio pasquale con il pane senza lievito e con le erbe amare.

12. Non lasceranno avanzare niente per il mattino dopo e non dovranno spezzare le ossa dell’animale. Seguiranno fedelmente la legge sulla Pasqua.

13. Se però qualcuno trascurerà la celebrazione della Pasqua alla data fissata, senza essere né in stato di impurità rituale né in viaggio, egli dovrà essere escluso dal popolo d’Israele: poiché non mi porta la sua offerta al momento giusto, sarà colpevole e dovrà subirne le conseguenze.

14. Inoltre, se stranieri residenti nella vostra terra vorranno celebrare la Pasqua in mio onore, dovranno seguire le stesse prescrizioni. Ci sarà un unico e identico rito per tutti, sia per gli stranieri, sia per i nativi del paese».