Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (Deuterocanonici)

Numeri 11:1-10 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (Deuterocanonici) (TILCD)

1. Un giorno gli Israeliti si lamentavano contro il Signore. Al sentirli il Signore si riempì di sdegno contro di loro e provocò un incendio, che devastò una zona ai lati dell’accampamento.

2. Il popolo si mise a gridare e chiamò in aiuto Mosè. Egli pregò il Signore per loro, e il fuoco si spense.

3. Quella località fu chiamata dagli Israeliti Taberà (incendio), appunto perché il Signore aveva incendiato il loro accampamento.

4. Un altro giorno un’accozzaglia di gente che si era unita al popolo d’Israele fu presa da un gran desiderio di mangiare carne. Anche gli Israeliti ripresero a lamentarsi e a dire: «Avessimo almeno un po’ di carne!

5. Vi ricordate quel che mangiavamo in Egitto? Senza spendere un soldo avevamo pesce, angurie, meloni, porri, cipolle e aglio!

6. Qui non c’è più niente, e siamo già deperiti. Non si vede altro che manna!».

7. La manna aveva la forma dei semi di coriandolo e lo stesso colore della resina.

8-9. Essa si posava di notte sull’accampamento insieme alla rugiada e, al mattino, il popolo andava in giro a raccoglierla. La schiacciavano con due pietre da macina e la riducevano in polvere in un mortaio; poi la cuocevano nelle pentole oppure facevano delle focacce. La manna aveva il sapore delle focacce all’olio.

10. Mosè sentì gli Israeliti lamentarsi e piangere, radunati per famiglie davanti all’ingresso delle proprie tende. Il Signore si riempì di forte sdegno e Mosè, preso da un gran dolore,