Numeri

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  3. 3
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Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (Deuterocanonici)

Numeri 6 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (Deuterocanonici) (TILCD)

Norme per chi si consacra a Dio

1. Il Signore disse a Mosè

2. di comunicare agli Israeliti queste prescrizioni:«Se qualcuno, uomo o donna, si impegnerà con una promessa al Signore di vivere come nazireo e si consacrerà così al Signore,

3. non dovrà bere né vino né alcolici, né birra né bevande prodotte con il succo dell’uva, anzi non potrà mangiare né uva fresca né uva passa.

4. Per tutta la durata della promessa non dovrà mangiare niente di quel che proviene dalla vite, nemmeno acini acerbi o bucce d’uva.

5. Durante tutto questo tempo non dovrà farsi tagliare i capelli. Egli è consacrato al servizio del Signore: dovrà quindi lasciar crescere liberamente i capelli fino al termine del periodo fissato.

6. Finché dura la sua promessa di consacrazione al Signore, non dovrà avvicinarsi al cadavere di una persona,

7. e non gli sarà consentito di rendersi ritualmente impuro, nemmeno per avvicinarsi al cadavere di suo padre o di sua madre, di un fratello o di una sorella. Egli appartiene al Signore e la sua capigliatura ne è il segno.

8. Egli si è consacrato al Signore per tutto il tempo fissato con la sua promessa.

9. Se qualcuno muore all’improvviso accanto a lui, la sua capigliatura, segno della sua consacrazione, resta profanata da questo contatto impuro. Dopo sette giorni egli dovrà compiere un rito di purificazione e radersi completamente il capo.

10. Il giorno seguente si recherà all’ingresso della tenda dell’incontro e porterà al sacerdote due tortore o due colombi.

11. Il sacerdote offrirà uno degli uccelli in sacrificio per il perdono e l’altro come sacrificio completo. Poi compirà in suo favore la cerimonia di purificazione per la colpa, nella quale è incorso per il contatto con il cadavere. Quel giorno egli sarà di nuovo in grado di consacrarsi:

12. così ricomincerà da capo il periodo della sua consacrazione come nazireo e offrirà un agnello di un anno come sacrificio di riparazione. Il periodo precedente non conterà, perché è stato interrotto e profanato.

13. «Queste sono le prescrizioni rituali riguardo a chi si è consacrato al Signore come nazireo: quando giungerà il termine del periodo stabilito, sarà accompagnato all’ingresso della tenda dell’incontro.

14. Porterà in dono al Signore tre animali senza difetti: un agnello di un anno per il sacrificio completo, un’agnellina di un anno destinata al sacrificio per ottenere il perdono e un montone destinato al sacrificio per il banchetto sacro.

15. Porterà anche una cesta di focacce all’olio senza lievito, di schiacciate senza lievito spalmate d’olio, e le offerte di farina e di vino prescritte per i sacrifici.

16. Il sacerdote presenterà queste offerte al Signore e offrirà il sacrificio per il perdono e il sacrificio completo;

17. poi offrirà il montone del sacrificio per il banchetto sacro con la cesta delle focacce senza lievito e infine presenterà al Signore le offerte di farina e di vino.

18. A quel punto il nazireo si raderà i capelli all’ingresso della tenda dell’incontro e getterà i capelli sul fuoco, dove brucerà il montone del sacrificio per il banchetto sacro.

19. Il sacerdote prenderà allora la spalla del montone che avrà fatto cuocere, e, dalla cesta, una focaccia senza lievito e una schiacciata e le metterà in mano all’uomo che si è rasato il capo.

20. Il sacerdote, in seguito, li presenterà al Signore con il gesto rituale. Queste offerte spettano al sacerdote in aggiunta al petto e alla spalla degli animali sacrificati, che gli sono riservate come parti sacre. Da allora quell’uomo potrà di nuovo bere vino.

21. «Queste sono le prescrizioni riguardo a chi si consacra al Signore come nazireo, e queste sono le offerte che deve portargli. Se egli è in grado di aggiungere altri doni, sarà libero di farlo; ma in ogni caso è tenuto a offrire quello che ha promesso e rispettare le prescrizioni rituali dell’impegno che si è preso».

Formula di benedizione

22. Il Signore disse a Mosè

23. di comunicare ad Aronne e ai suoi figli: «Queste sono le parole con le quali benedirete il popolo d’Israele:

24. Il Signore ti benedica e vegli su di te!

25. Il Signore ti accordi il suo favoree ti conceda i suoi doni.

26. Il Signore posi su di te il suo sguardoe ti dia pace e felicità.

27. «I sacerdoti pronunzieranno il mio nomesul popolo d’Israele, e io li benedirò».