Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (Deuterocanonici)

Neemia 5:9-19 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (Deuterocanonici) (TILCD)

9. Allora continuai:— Quello che fate è intollerabile. Voi non avete timor di Dio: così gli stranieri nostri nemici avranno buoni motivi per non avere rispetto di noi.

10. Anch’io e i miei collaboratori abbiamo prestato denaro e frumento. Ebbene, è nostro dovere rinunziare a questi crediti.

11. Oggi stesso restituite campi, vigne, uliveti e case ai vecchi proprietari e rinunziate agli interessi sui prestiti di denaro, grano, vino e olio.

12. Essi accettarono la mia proposta e dichiararono:— Restituiremo i beni ai loro proprietari e cancelleremo i debiti.Allora chiamai i sacerdoti e feci giurare ai creditori di mantenere la promessa.

13. Poi feci un gesto: svuotai la tasca del mantello e dissi:— Dio scacci allo stesso modo dalla propria casa chi non manterrà questa promessa. Lo lasci solo e senza niente.Tutta l’assemblea approvò gridando:— «Amen!» — e lodò il Signore.Poi si comportò secondo l’impegno preso.

14. Ero stato nominato governatore della Giudea nel ventesimo anno del regno di Artaserse e rimasi in carica fino al trentaduesimo. In tutti questi dodici anni io e i miei collaboratori rinunziammo al compenso che ci spettava.

15. Invece i governatori precedenti e i loro collaboratori avevano preteso vitto, vino e uno stipendio di quaranta monete d’argento a spese del popolo. Io mi comportai diversamente per onestà di fronte a Dio.

16. Mi dedicai totalmente alla ricostruzione delle mura e non approfittai della mia posizione per acquistare terreni. Anche i miei collaboratori si impegnarono tutti nei lavori.

17. Anzi, mantenni alla mia tavola, tra capi e gente comune, centocinquanta persone, oltre a quelli che venivano da noi come ospiti dai vicini territori stranieri.

18. Ogni giorno facevo cucinare a mie spese un bue, sei agnelli di qualità e molti polli. Ogni dieci giorni mi rifornivo di vino in quantità.Tuttavia non pretesi mai la paga di governatore: la gente era già gravata di troppi pesi.

19. «O mio Dio, tieni conto per il mio bene di quello che ho fatto per questo popolo».