Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (Deuterocanonici)

Neemia 3:26-38 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (Deuterocanonici) (TILCD)

26. gli addetti al tempio, che abitavano nel quartiere dell’Ofel, lavorarono nel tratto verso est, fin davanti alla ∆porta delle Acque e alla torre sporgente.

27. Nel tratto seguente, dalla gran torre sporgente fino al muro dell’Ofel, lavorarono gli abitanti di Tekoa.

28. A cominciare dalla porta dei Cavalli, lavorarono alcuni sacerdoti, ognuno nel tratto di fronte a casa sua.

29. Più avanti, di fronte alla sua casa, lavorò Sadoc figlio di Immer. Nei tratti seguenti lavorarono: Semaià figlio di Secania, custode della porta Orientale;

30. Ananìa figlio di Selemia con Canun, sesto figlio di Salaf; infine Mesullàm figlio di Berechia, di fronte alla sua abitazione.

31. L’orafo Malchia lavorò nel tratto fino alla casa degli inservienti del tempio e dei mercanti, vicino alla porta della Rassegna e fino all’angolo che ha in alto una stanza.

32. Gli altri orafi e i mercanti fecero l’ultimo tratto fino alla porta delle Pecore.

33. Quando Sanballàt venne a sapere che stavano ricostruendo le mura, si irritò moltissimo e cominciò a deriderci.

34. In presenza dei suoi amici e dei soldati di Samaria, diceva: «Che cosa vogliono fare questi miserabili? Pensano di arrivare alla fine? Pensano veramente di far tutto in un giorno e di concludere con la celebrazione di un sacrificio? Credono di ridare vita a mucchi di macerie, ridotte in cenere dal fuoco?».

35. Anche Tobia l’Ammonita, che stava dalla sua parte, ci prendeva in giro: «Che bel muro stanno facendo! Basta che ci salti su una volpe e crolla tutto».

36. «O Dio nostro, — pregai, — guarda come ci deridono. Fa’ che provino anche loro quel che ci fanno patire; provino disprezzo e insulto in terra d’esilio.

37. Essi offendono quelli che sono impegnati alla ricostruzione: tieni conto di questo loro peccato, non dimenticare questa loro colpa».

38. Tuttavia la ricostruzione andò avanti. Tutto il muro era arrivato a metà altezza e la gente lavorava con slancio.