19. Odia, Casum, Besài,
20. Carif, Anatòt, Nebài,
21. Magpiàs, Mesullàm, Chezir,
22. Mesezabèl, Sadoc, Iaddua,
23. Pelatia, Canan, Anaià,
24. Osea, Ananìa, Cassub,
25. Allochès, Pilca, Sobek,
26. Recum, Casabnà, Maasia,
27. Achia, Canan, Anan,
28. Malluc, Carim e Baanà.
29. Aderirono all’impegno gli altri sacerdoti, leviti, portinai, cantori, addetti al tempio e il resto del popolo: tutti quelli che si erano separati dalle altre popolazioni del paese per seguire la legge di Dio, comprese le donne, i ragazzi e le ragazze in età di comprendere.
30. Tutti seguirono l’esempio dei loro fratelli più autorevoli e fecero questo giuramento sotto pena di maledizione: «Seguiremo la legge che Dio ci ha dato per mezzo di Mosè suo servitore, la rispetteremo e metteremo in pratica tutti i comandamenti, le leggi e le prescrizioni del Signore nostro Dio.
31. «Non faremo nessun matrimonio con la gente che abitava qui prima di noi.
32. «In giorno di sabato e negli altri giorni di festa non compreremo né grano né altre merci che mercanti non Israeliti mettono in vendita.«Ogni sette anni lasceremo incolta la terra e cancelleremo ogni debito.
33. «Ci obblighiamo per legge a versare, ciascuno ogni anno, una piccola moneta d’argento per il mantenimento del tempio.
34. Questo contributo servirà per l’offerta dei pani, per i vari sacrifici quotidiani, per quelli del sabato, dell’inizio del mese e delle feste, per le altre offerte sacre, per i sacrifici fatti per ricevere il perdono dei peccati del popolo e per le altre spese del tempio.
35. «Noi, sacerdoti, leviti e popolo, stabiliremo per sorteggio i periodi in cui ogni anno i vari gruppi di famiglie forniranno al tempio la legna per bruciare i sacrifici sull’altare del Signore nostro Dio, come è prescritto nella legge.
36. «Ogni anno offriremo al tempio i primi prodotti dei campi e i primi frutti delle piante.
37. «Presenteremo ai sacerdoti, che prestano servizio nel tempio del nostro Dio, i nostri primogeniti e anche i primi nati del nostro bestiame, delle nostre vacche e delle nostre pecore, come prescrive la legge.
38. «Per i sacerdoti porteremo nei magazzini del tempio la nostra migliore farina e parte dei nostri raccolti di frutta, vino nuovo e olio; per i leviti daremo la decima parte dei prodotti delle nostre terre. I leviti stessi la preleveranno in tutte le località dove lavoriamo.