Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (Deuterocanonici)

Luca 2:21-36 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (Deuterocanonici) (TILCD)

21. Passati otto giorni, venne il tempo di compiere il rito della *circoncisione del bambino. Gli fu messo nome Gesù, come aveva detto l’angelo ancor prima che fosse concepito nel grembo di sua madre.

22. Venne poi per la madre e per il bambino il momento della loro *purificazione, com’è stabilito dalla *legge di Mosè. I genitori allora portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore.

23. Sta scritto infatti nella legge del Signore: Ogni maschio primogenito appartiene al Signore.

24. Essi offrirono anche il sacrificio stabilito dalla legge del Signore: un paio di tortore o due giovani colombi.

25. Viveva allora a Gerusalemme un uomo chiamato Simeone: un uomo retto e pieno di fede in Dio, che aspettava con fiducia la liberazione d’Israele. Lo *Spirito Santo era con lui

26. e gli aveva rivelato che non sarebbe morto prima di aver veduto il *Messia mandato dal Signore.

27. Mosso dallo Spirito Santo, Simeone andò nel *Tempio dove s’incontrò con i genitori di Gesù, proprio mentre essi stavano portando il loro bambino per compiere quel che ordina la legge del Signore.

28. Simeone allora prese il bambino tra le braccia e ringraziò Dio così:

29. «Ormai, Signore, puoi lasciareche il tuo servo se ne vada in pace:la tua promessa si è compiuta.

30. Con i miei occhi ho visto il Salvatore.

31. Tu l’hai messo davanti a tutti i popoli:

32. luce per illuminare le nazionie gloria del tuo popolo, Israele».

33. Il padre e la madre di Gesù rimasero meravigliati per le cose che Simeone aveva detto del bambino.

34. Simeone poi li benedisse e parlò a Maria, la madre di Gesù: «Dio ha deciso che questo bambino sarà occasione di rovina o di risurrezione per molti in Israele. Sarà un segno di Dio che molti rifiuteranno:

35. così egli metterà in chiaro le intenzioni nascoste nel cuore di molti. Quanto a te, Maria, il dolore ti colpirà come fa una spada».

36. In Gerusalemme viveva anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuèle e appartenente alla tribù di Aser. Era molto anziana: si era sposata giovane e aveva vissuto solo sette anni con suo marito,