Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (Deuterocanonici)

Luca 16:2-11 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (Deuterocanonici) (TILCD)

2. Il padrone chiamò l’amministratore e gli disse: “È vero quel che sento dire di te? Presentami i conti della tua amministrazione, perché da questo momento tu sei licenziato”.

3. «Allora l’amministratore pensò: “Che cosa farò ora che il mio padrone mi licenzia? Di lavorare la terra non me la sento e di chiedere l’elemosina mi vergogno.

4. So io quel che farò! Farò in modo che ci sia sempre qualcuno che mi accoglie in casa sua, anche se mi viene tolta l’amministrazione”.

5. «Poi, a uno a uno, chiamò tutti quelli che avevano dei debiti con il suo padrone. Disse al primo:— Tu, quanto devi al mio padrone?

6. «Quello rispose:— Gli devo cento barili d’olio.«Ma l’amministratore gli disse:— Prendi il tuo foglio, mettiti qui e scrivi in fretta cinquanta.

7. «Poi disse al secondo debitore:— E tu quanto devi al mio padrone?«Quello rispose:— Io gli devo cento sacchi di grano.«Ma l’amministratore gli disse:— Prendi il tuo foglio e scrivi ottanta.

8. «Ebbene, il padrone ammirò l’amministratore disonesto, perché aveva agito con molta furbizia. Così, gli uomini di questo mondo, nei loro rapporti con gli altri, sono più astuti dei figli della luce».

9. «Io vi dico: ogni ricchezza puzza d’ingiustizia: voi usatela per farvi degli amici; così, quando non avrete più ricchezze, i vostri amici vi accoglieranno presso Dio.

10. «Chi è fedele in cose di poco conto è fedele anche nelle cose importanti. Al contrario, chi è disonesto nelle piccole cose è disonesto anche nelle cose importanti.

11. «Perciò, se voi non siete stati fedeli nel modo di usare le ricchezze di questo mondo, chi vi affiderà le vere ricchezze?