Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (Deuterocanonici)

Levitico 13:24-33 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (Deuterocanonici) (TILCD)

24. «Quando uno ha sulla pelle del corpo una scottatura prodotta dal fuoco, e su questa appare una macchia lucida, bianco-rossastra o soltanto bianca,

25. il sacerdote l’esaminerà; se vedrà che i peli della macchia sono diventati bianchi e la macchia presenta una cavità sulla pelle, si tratta di una forma di lebbra che si sviluppa al posto della scottatura, e perciò il sacerdote dichiarerà l’uomo impuro.

26. Ma se, esaminandola, il sacerdote non trova peli bianchi, se la macchia non forma una cavità nella pelle e si è ridotta, isolerà il malato per una settimana.

27. Se, al settimo giorno, il sacerdote costata che il male si è esteso sulla pelle, dichiara l’uomo impuro: si tratta di una forma di lebbra.

28. Ma se la macchia rimasta non si è allargata e non si è diffusa sulla pelle, anzi si è ridotta, in tal caso si tratta di un gonfiore dovuto a semplice scottatura; il sacerdote dichiarerà quel tale puro, perché si tratta soltanto della cicatrice della scottatura.

29. «Quando un uomo o una donna sono colpiti da una malattia della pelle sul capo o sul mento,

30. il sacerdote esamina la parte malata: se appare una cavità sulla pelle e vi sono peli giallicci e sottili, il sacerdote dichiara quella persona impura, poiché si tratta di tigna, che è una forma di lebbra del capo o del mento.

31. Ma se, esaminando la piaga, il sacerdote vede che non c’è cavità nella pelle e che non vi sono peli scuri, farà isolare il malato per una settimana.

32. Se, il settimo giorno, il sacerdote costata, dopo un nuovo esame, che il male non si è esteso, che non ci sono peli giallicci né cavità nella pelle,

33. il malato deve radersi il capo, salvo la parte colpita, poi il sacerdote lo farà isolare per un’altra settimana.