Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (Deuterocanonici)

Lettera Di Geremia 1:56-66 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (Deuterocanonici) (TILCD)

56. Come si fa a pensare o a dire che sono dèi?».

57. «Gli idoli di legno ricoperti d’oro e d’argento non possono difendersi dai ladri o dai briganti. I ladri sono più forti di loro: rubano l’oro, l’argento e le vesti, e poi scappano, senza che gli idoli possano farci nulla.

58. Piuttosto che un falso dio è meglio un re che sa mostrare il suo potere; è meglio un vaso qualunque che, in casa, è utile al suo proprietario; è meglio una porta: almeno essa tiene al sicuro quello che c’è in casa; è meglio una colonna di legno di un palazzo, piuttosto che quegli idoli falsi.

59. «Il sole, la luna e le stelle brillano e sono mandati a illuminare; essi fanno volentieri il loro servizio.

60. Anche il lampo, quando guizza, si fa vedere perfettamente; così pure il vento: soffia per tutta la regione.

61. Quando Dio comanda alle nubi di coprire la terra, esse ubbidiscono. Anche il fulmine, quando è mandato dall’alto a devastare montagne e foreste, fa quello che gli è comandato.

62. Gli idoli invece non assomigliano a queste cose né per l’aspetto né per la forza.

63. È chiaro dunque che non si deve pensare o dire che sono dèi; infatti non sono in grado di far giustizia o di far del bene agli uomini.

64. Sapete che non sono dèi, quindi non temeteli!».

65. «Gli idoli non possono né benedire né maledire i re.

66. Non mostrano ai popoli nessun segno in cielo: non illuminano, come fa il sole; non rischiarano la notte, come fa la luna.