41. Ma essi, con tutta la loro intelligenza, sono incapaci di abbandonare quegli idoli che non sono nemmeno dotati di sensi!
42. Le donne babilonesi, poi, si cingono i fianchi con cordicelle e vanno ai lati delle strade, dove si mettono a bruciare crusca.
43. Se un passante ne porta una in disparte, quella si concede a lui. Poi, al ritorno, la donna insulta la compagna che le è vicino, perché è stata scartata e nessuno ha spezzato la sua cordicella.
44. Tutto quello che ha a che fare con gli idoli non è altro che imbroglio. E perciò come si fa a pensare o a dire che sono dèi?».
45. «Quegli idoli sono stati fatti da artigiani e orefici; non sono quindi niente altro se non un prodotto della mano dell’uomo.
46. Se nemmeno quelli che li hanno fabbricati vivono molto a lungo, come faranno le loro opere a essere dèi?
47. Quegli artigiani hanno lasciato ai loro eredi solo un imbroglio vergognoso.
48. Infatti se scoppia una guerra o qualche disgrazia minaccia gli idoli, i sacerdoti pagani si consultano e decidono il posto dove rifugiarsi con i loro idoli.
49. Come si fa a non capire che non possono essere dèi, dal momento che non sono in grado di salvarsi da soli, né dalla guerra né dalle altre disgrazie?