Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (Deuterocanonici)

Lettera Di Geremia 1:25-44 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (Deuterocanonici) (TILCD)

25. Sono senza piedi, e perciò vengono portati in processione a spalla. Così dimostrano a tutti quanto sono spregevoli. Se ne vergognano persino i loro fedeli. Infatti gli idoli, se cadono a terra, non si rialzano da soli.

26. Anche se li metti in piedi, non camminano per conto loro; se stanno per cadere non sono capaci di rialzarsi. Mettere offerte davanti a loro è come metterle davanti ai morti.

27. I sacerdoti pagani offrono animali in sacrificio a quegli idoli, poi vendono la carne per fare soldi. Le loro mogli mettono sotto sale una parte di quella carne e la conservano per sé, senza dare niente ai poveri e ai malati. Anche le donne in stato di impurità, o dopo il parto, toccano le carni di quelle vittime.

28. «Da tutte queste cose capite che non sono dèi. Perciò non temeteli».

29. «Come si fa a chiamarli dèi?«Persino donne offrono sacrifici a quegli idoli d’argento, d’oro e di legno!

30. Nei loro templi i sacerdoti stanno seduti a capo scoperto, con le vesti strappate, la testa rasata e la barba tagliata.

31. Urlano e gridano dinanzi ai loro dèi, come fanno alcuni al banchetto di una sepoltura.

32. Con gli abiti tolti ai loro idoli, i sacerdoti pagani vestono le loro mogli e i loro bambini.

33. Quegli idoli, sia che ricevano del bene o del male, non possono ricambiarlo. Non sono in grado di prendere un uomo e farlo re, né di farlo cadere giù dal trono.

34. Così non possono dare grandi ricchezze e neppure pochi quattrini. Se qualcuno ha fatto loro un voto e poi non lo mantiene, quegli idoli non gliene chiederanno conto.

35. Non possono liberare nessuno dalla morte né difendere il debole dalla violenza dei prepotenti.

36. Non possono ridare la vista al cieco, né sostenere chi è in grave difficoltà.

37. Non hanno compassione della vedova e non sono di nessun aiuto all’orfano.

38. Gli idoli di legno, ricoperti d’argento e d’oro, sono simili alle pietre delle montagne. I loro fedeli dovranno vergognarsi di loro.

39. Come si fa allora a pensare o a dire che sono dèi?».

40. «Persino i Babilonesi disonorano i loro idoli. Se c’è uno muto lo portano dal loro dio Bel e gli chiedono di farlo parlare, come se Bel potesse sentirli.

41. Ma essi, con tutta la loro intelligenza, sono incapaci di abbandonare quegli idoli che non sono nemmeno dotati di sensi!

42. Le donne babilonesi, poi, si cingono i fianchi con cordicelle e vanno ai lati delle strade, dove si mettono a bruciare crusca.

43. Se un passante ne porta una in disparte, quella si concede a lui. Poi, al ritorno, la donna insulta la compagna che le è vicino, perché è stata scartata e nessuno ha spezzato la sua cordicella.

44. Tutto quello che ha a che fare con gli idoli non è altro che imbroglio. E perciò come si fa a pensare o a dire che sono dèi?».