Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (Deuterocanonici)

Isaia 51:5-23 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (Deuterocanonici) (TILCD)

5. Sto per venire a salvarvi,fra poco vi libererò;governerò con autorità tutti gli uomini.Popolazioni lontane porranno in me la loro speranza,confideranno nella mia potenza.

6. Alzate gli occhi al cielo!Poi guardate la terra!Il cielo svanirà come fumo;la terra si consumerà come un abito logoroe i suoi abitanti cadranno come mosche.Ma la mia liberazione sarà eterna,la mia salvezza non tramonterà.

7. Ascoltatemi,voi che conoscete quel che è giusto,e avete la mia leggeimpressa nel vostro cuore:non temete gli insulti degli uomininon abbiate paura dei loro sarcasmi,

8. perché svaniranno come un vestito di lanadivorato dalle tarme!Ma la mia salvezza sarà eterna,la mia liberazione non tramonterà».

9. Svegliati, Signore!Apri gli occhi!Riprendi il tuo vigore e salvacicome nei tempi antichi,quando hai abbattuto il tempestoso Raabhai fatto a pezzi il mostro marino;

10. quando hai prosciugato il maree hai tracciato un camminonelle profondità degli abissi,per far passarequelli che tu avevi liberato.

11. Il Signore libererà il suo popolo;arriveranno gioiosi al monte Sion,sul loro volto felicità a non finire.Gioia e felicità rimarranno con loro,tristezza e pianto scompariranno.

12. Dice il Signore:«Sono io che ti conforto, popolo mio!Perché hai paura degli uomini?Hanno la vita breve come l’erba dei prati.

13. Hai dimenticato me, il Signore,che ti ho fatto.Io ho disteso il cielo come una tendae ho posto le fondamenta della terra.Tutti i giorni tremi di pauraperché il tuo nemico, pieno di furore,è pronto a distruggerti.Che cosa resta ormai del suo furore?

14. Presto i deportati saranno liberi,non moriranno prigionieri,e il pane non mancherà loro.

15. Io il Signore, tuo Dio,io sconvolgo il maree le sue onde ruggiscono.Il mio nome è: Signore dell’universo.

16. Io ho disteso il cieloe ho posto le fondamenta della terra;io adesso dico a te, Gerusalemme:“Tu sei il mio popolo,ho affidato a te il mio messaggioe ti proteggo con la mia mano”».

17. Svegliati, Gerusalemme,svegliati e alzati!Tu hai bevuto la coppa dell’irache il Signore ti aveva dato,l’hai dovuta bere fino all’ultima goccia,fino a ubriacarti.

18. Non c’è nessuno tra i tuoi figlipronto a guidarti,nessuno di quelli che hai allevatoti prende per mano.

19. Una disgrazia dopo l’altra ti ha colpito:rovine e disastro, fame e guerra.Nessuno ti compiangerà, nessuno ti conforterà.

20. A tutti gli angoli delle stradei tuoi figli sono a terra, privi di forze,come un’antilope nella trappola.Li ha abbattuti l’ira del Signore,la minaccia del tuo Dio.

21. Perciò, povera Gerusalemme,stammi bene a sentire,tu che sei ubriaca, ma non di vino:

22. il Signore, tuo Dio,che difende il suo popoloti annunzia:«Tolgo dalle tue manila coppa della mia ira,che ti ubriaca.Non la berrai più.

23. La darò ai tuoi oppressori,a quelli che ti dicevano:“Stenditi a terra,così noi ti passiamo sopra!”.Tu dovevi offrire la schiena,come selciato di strada,a quelli che ti calpestavano».