Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (Deuterocanonici)

Giuditta 8:19-31 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (Deuterocanonici) (TILCD)

19. Proprio per questo motivo, il Signore li fece uccidere dai nemici, che poi si impadronirono di tutte le loro ricchezze. Così i nostri antenati subirono una grave sconfitta.

20. Ma noi, che non adoriamo nessun altro Dio all’infuori del Signore, dobbiamo aver fiducia che egli non abbandonerà il nostro popolo e nemmeno noi.

21. «Se la nostra città sarà conquistata dai nemici, cadrà nelle loro mani tutta la regione di Giuda e il tempio di Gerusalemme sarà saccheggiato. E questa profanazione Dio ce la farà pagare con la nostra vita

22. Ci riterrà responsabili della strage e della prigionia del nostro popolo e della devastazione della terra che abbiamo ricevuta in possesso. Inoltre i popoli in mezzo ai quali saremo condotti a vivere come schiavi, ci disprezzeranno e insulteranno.

23. Durante la nostra schiavitù non otterremo la benevolenza dei nostri padroni, perché Dio, il Signore, ci manderà tante umiliazioni.

24. «Dimostriamo ora ai nostri fratelli che la loro vita dipende da noi. A noi è legato il destino del tempio, che è la casa di Dio, e il destino dell’altare.

25. Il Signore nostro Dio ci sta mettendo alla prova, come fece con i nostri antenati. Dobbiamo ringraziarlo per questo.

26. Ricordatevi di quello che il Signore fece con Abramo, e come mise alla prova Isacco. Ricordatevi di tutto quello che accadde a Giacobbe quando, nella Mesopotamia di Siria, custodiva le greggi di Labano, suo zio!

27. Il Signore provò il loro cuore con il fuoco. Con noi invece è meno severo e non si sta vendicando: quando colpisce i suoi fedeli lo fa soltanto per avvertimento».

28. Ozia rispose a Giuditta: «Hai ragione. Tutto quel che hai detto è giusto e nessuno può negarlo.

29. Non è la prima volta oggi che manifesti la tua saggezza. Tutti abbiamo imparato a conoscere la tua intelligenza e il tuo buon cuore, fin da quando eri bambina.

30. Ma il nostro popolo muore di sete. Gli abitanti ci hanno costretto a far loro una promessa e a impegnarci con il giuramento. Non possiamo tradire la parola data.

31. Tu che sei una donna devota, prega per noi. Chiedi al Signore di mandare la pioggia: così le nostre cisterne si riempiranno d’acqua e non saremo più deboli per la sete».