Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (Deuterocanonici)

Giuditta 7:21-31 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (Deuterocanonici) (TILCD)

21. Tutte le brocche erano ormai vuote e anche le cisterne stavano per esaurirsi. Perciò la distribuzione dell’acqua fu razionata, ma l’acqua distribuita non bastava a togliersi la sete nemmeno per un giorno solo.

22. I bambini non si reggevano più; infatti nella città anche i giovani e le donne svenivano per la sete e cadevano a terra sulle piazze e nei passaggi delle porte. Tutti erano senza forze.

23. Allora tutti gli abitanti, i giovani, le donne e i bambini si radunarono. Andarono da Ozia e dai capi della città e si misero a protestare. Urlavano:

24. «Dio vi castighi per quel che ci avete fatto! Siete voi responsabili di questa terribile situazione, perché non avete voluto far trattative di pace con gli Assiri.

25. Ora non c’è più nessuno che ci possa aiutare. Dio ci ha abbandonati nelle mani dei nemici. Siamo agli estremi e moriamo di sete.

26. Chiamate subito gli Assiri e arrendiamoci. Consegnate la città nelle mani di Oloferne e lasciate che il suo esercito la saccheggi.

27. Per noi è meglio essere prigionieri: diventeremo schiavi dei nemici, ma almeno resteremo in vita e non vedremo morire sotto i nostri occhi le nostre mogli, i nostri figli e i nostri bambini.

28. Vi scongiuriamo per il cielo e la terra, vi scongiuriamo nel nome del nostro Dio, il Signore dei nostri padri, che si vendica di noi per le nostre colpe e per i peccati dei nostri padri, perché non ci lasci più in una situazione come questa».

29. Tutta la folla riunita si mise a gemere forte e invocarono l’aiuto di Dio, il Signore.

30. Allora Ozia disse: «Coraggio, fratelli. Fatevi animo! Resistiamo ancora cinque giorni. Il Signore, nostro Dio, tornerà ad avere compassione di noi. Egli non ci abbandonerà per sempre.

31. Se passeranno questi giorni senza che ci venga alcun soccorso, io farò come avete chiesto».