Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (Deuterocanonici)

Giuditta 11:1-12 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (Deuterocanonici) (TILCD)

1. Oloferne disse a Giuditta: «Fatti coraggio, gentile signora. Non aver paura. Non ho mai fatto del male a nessuno che si sia deciso a mettersi al servizio di Nabucodònosor, il re di tutta la terra.

2. Io non avrei dichiarato guerra al tuo popolo, che abita nella zona di montagna, se non mi avessero fatto un simile affronto. L’hanno voluta loro la guerra.

3. Ma ora dimmi perché sei fuggita da loro e sei venuta da noi. Certo, sei venuta per trovare salvezza. Coraggio! Qui non corri nessun pericolo, né questa notte né in futuro.

4. Nessuno ti farà del male; sarai invece trattata bene, come spetta a ogni persona al servizio di Nabucodònosor».

5. Giuditta rispose: «Permettimi di parlarti, o grande Oloferne, e da’ ascolto a quel che ti suggerirò. Quel che ti dirò questa notte è la pura verità.

6. Se seguirai i miei suggerimenti, Dio compirà con te una grande impresa. Certamente non fallirai, signor mio.

7. Giuro sulla vita e sulla potenza di Nabucodònosor, il re di tutta la terra, che ti ha inviato a mettere ordine tra i suoi sudditi: grazie a te non soltanto gli uomini adesso ubbidiscono al re, ma in futuro vivranno sottomessi al re e alla sua dinastia anche le bestie selvagge, gli animali domestici e gli uccelli!

8. Difatti noi abbiamo sentito parlare della tua saggezza e abilità. Il mondo intero sa che tu sei l’uomo più valoroso di tutto il regno. Sei un comandante esperto e tutti ti ammirano per le tue imprese.

9. Devo dirti una cosa: Achiòr è stato salvato dagli abitanti di Betulia e ci ha riferito il discorso che fece al tuo consiglio di guerra.

10. «O grande Oloferne, non prendere alla leggera le parole di Achiòr. Ricordale, perché ha detto la verità. Nessuno può far del male al nostro popolo e conquistarlo se non quando esso offende il suo Dio.

11. Ma tu, o grande Oloferne, non sarai sconfitto e non te ne andrai a mani vuote. Ogni volta che gli Israeliti commettono una colpa provocano lo sdegno del Signore e perciò devono morire. Ebbene, ora il peccato si è impadronito di loro.

12. In città non hanno più niente da mangiare e scarseggia l’acqua. Perciò gli abitanti hanno l’intenzione di uccidere tutto il bestiame senza distinzione e di mangiare cibi che la legge del Signore proibisce espressamente.