Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (Deuterocanonici)

Giudici 6:30-37 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (Deuterocanonici) (TILCD)

30. Allora la gente della città gridò a Ioas: «Fa’ venire fuori tuo figlio! Deve morire, perché ha demolito l’altare di Baal e ha buttato giù il palo sacro che gli stava accanto».

31. Ioas rispose a quelli che gli si erano stretti attorno minacciosi: «Tocca a voi difendere Baal? Lo volete salvare voi? Chi vuol difenderlo morirà prima che sorga il sole. Se Baal è Dio, lasciate che si difenda da solo. Dopo tutto l’altare demolito era suo».

32. Perciò quel giorno diedero a Gedeone il soprannome di Ierub-Baal, appunto perché Ioas aveva detto: «Lasciate che Baal si difenda da solo, dato che era suo l’altare demolito».

33. I Madianiti, gli Amaleciti e altre tribù del deserto formarono un unico esercito. Passarono il Giordano e si accamparono nella pianura di Izreèl.

34. Lo spirito del Signore scese sopra Gedeone. Egli fece dare il segnale di guerra con la tromba e chiamò gli uomini di Abièzer a seguirlo.

35. Mandò messaggeri nei territori della tribù di Manasse per radunare i soldati. Mandò messaggeri anche alle tribù di Aser, Zàbulon e Nèftali, e i loro uomini vennero a unirsi agli altri.

36. Poi Gedeone si rivolse a Dio: «Tu hai detto di volerti servire di me per salvare Israele.

37. Ebbene, io stenderò il manto di una pecora in terra dentro il cortile. Se domattina solo il manto sarà bagnato di rugiada e il terreno attorno resterà asciutto, allora sarò sicuro che tu hai deciso di salvare Israele per mezzo mio».