18. Ma le autorità non volevano credere che era stato cieco e ora vedeva; perciò chiamarono i suoi genitori
19. e li interrogarono:— È questo il figlio vostro, che secondo voi è nato cieco? E come mai ora vede?
20. I genitori risposero:— Noi sappiamo che questo è nostro figlio, e che è nato cieco.
21. Come mai ora egli veda, non lo sappiamo. Chi sia stato a ridargli la vista, non lo sappiamo. Chiedetelo a lui: è maggiorenne, può parlare per conto suo.
22. Dissero così perché avevano paura. Infatti se qualcuno riconosceva Gesù come *Messia, non lo lasciavano più entrare nella *sinagoga.
23. Perciò i genitori dissero: «È abbastanza grande, chiedetelo a lui».
24. Allora chiamarono per la seconda volta quello che era stato cieco e gli ordinarono:— Di’ la verità di fronte a Dio! Noi sappiamo che quell’uomo è un peccatore!
25. Rispose:— Io non so se è un peccatore o no. Una cosa però io so di certo: che ero cieco e ora vedo.
26. Allora gli dissero:— Che cosa ti ha fatto? In che modo ti ha aperto gli occhi?
27. Rispose:— Ve l’ho già detto e non avete ascoltato. Perché volete sentirlo ancora? Per caso, volete diventare suoi discepoli anche voi?
28. Allora lo insultarono e gli dissero:— Tu sì; tu sei un discepolo di lui! Noi siamo discepoli di Mosè.
29. A Mosè ha parlato Dio, ne siamo sicuri; ma questo Gesù, non sappiamo da dove viene.
30. Rispose l’uomo:— Proprio questo è strano: voi non sapete da dove viene, ma intanto io non sono più cieco perché egli mi ha dato la vista!