Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (Deuterocanonici)

Giovanni 3:17-28 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (Deuterocanonici) (TILCD)

17. «Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui.

18. Chi crede nel Figlio non è condannato. Chi non crede, invece, è già condannato, perché non ha creduto nell’unico *Figlio di Dio.

19. E questo è il motivo della loro condanna: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno preferito le tenebre alla luce, perché fanno il male.

20. «Chi fa il male odia la luce e ne sta lontano perché la luce non faccia conoscere le sue opere a tutti.

21. Invece chi ubbidisce alla verità viene verso la luce, perché la luce faccia vedere a tutti che le sue opere sono compiute con l’aiuto di Dio».

22. Poi Gesù andò in Giudea con i suoi *discepoli; ci rimase qualche tempo e battezzava.

23. Anche Giovanni battezzava, a Ennòn, vicino a Salim, perché lì c’era molta acqua, e la gente veniva a farsi battezzare.

24. Questo accadeva quando Giovanni non era ancora stato messo in prigione.

25. Un tale, ebreo, cominciò a discutere dei riti di purificazione con i discepoli di Giovanni.

26. Poi essi andarono da Giovanni e gli dissero:— *Maestro, tu ci avevi parlato bene di quel Gesù che era con te dall’altra parte del Giordano. Ora battezza anche lui e tutti lo seguono.

27. Giovanni rispose:— Tutto quello che uno ha gli è dato da Dio.

28. Voi ricordate che ho detto: non sono io il *Messia, ma Dio mi ha mandato davanti a lui.