Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (Deuterocanonici)

Giovanni 18:18-38 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (Deuterocanonici) (TILCD)

18. I servi e le guardie avevano acceso un fuoco di carbone e si scaldavano, perché faceva freddo. Anche Pietro stava insieme con loro vicino al fuoco.

19. Intanto il sommo sacerdote cominciò a far domande a Gesù sui suoi discepoli e sul suo insegnamento.

20. Ma Gesù rispose: «Io ho parlato chiaramente al mondo. Ho sempre insegnato nelle *sinagoghe e nel *Tempio; non ho mai parlato di nascosto, ma sempre in pubblico, in mezzo alla gente.

21. Quindi, perché mi fai queste domande? Domanda a quelli che mi hanno ascoltato: essi sanno quel che ho detto».

22. Così parlò Gesù. Allora uno dei presenti gli diede uno schiaffo e disse:— Così rispondi al sommo sacerdote?

23. Gesù replicò:— Se ho detto qualcosa di male, dimostralo; ma se ho detto la verità, perché mi dai uno schiaffo?

24. Allora Anna lo mandò, legato com’era, dal sommo sacerdote Caifa.

25. Intanto Simon Pietro era rimasto a scaldarsi. Qualcuno gli disse:— Mi sembra che tu sei uno dei suoi *discepoli.Ma Pietro negò e disse:— Non sono uno di quelli.

26. Fra i servi del sommo sacerdote c’era un parente di quello che aveva avuto l’orecchio tagliato da Pietro. Gli disse:— Ma io ti ho visto nel giardino, con Gesù!

27. Ancora una volta Pietro disse che non era vero, e subito un gallo cantò.

28. Poi portarono Gesù dal palazzo di Caifa a quello del governatore romano. Era l’alba. Quelli che lo accompagnavano non entrarono: per poter celebrare la festa di *Pasqua non dovevano avere contatti con gente non ebrea.

29. Pilato uscì incontro a loro e disse:— Quale accusa portate contro quest’uomo?

30. Gli risposero:— Se non era un malfattore, non te lo portavamo qui!

31. Pilato replicò:— Portatelo via e giudicatelo voi come la vostra *Legge prescrive.Ma le autorità ebraiche obiettarono:— Noi non siamo autorizzati a condannare a morte.

32. Così si realizzava quello che Gesù aveva detto quando fece capire come sarebbe morto.

33. Poi Pilato rientrò nel palazzo, chiamò Gesù e gli chiese:— Sei tu, il re dei *Giudei?

34. Gesù rispose:— Hai pensato tu questa domanda, o qualcuno ti ha detto questo di me?

35. Pilato rispose:— Non sono ebreo, io. Il tuo popolo e i capi dei sacerdoti ti hanno consegnato a me: che cos’hai fatto?

36. Gesù rispose:— Il mio regno non appartiene a questo mondo. Se il mio regno appartenesse a questo mondo, i miei servi avrebbero combattuto per non farmi consegnare alle autorità. Ma il mio regno non appartiene a questo mondo.

37. Pilato gli disse di nuovo:— Insomma, sei un re, tu?Gesù rispose:— Tu dici che io sono re. Io sono nato e venuto nel mondo per essere un testimone della verità. Chi appartiene alla verità ascolta la mia voce.

38. Pilato disse a Gesù:— Ma cos’è la verità?Pilato uscì di nuovo e si rivolse agli Ebrei:— Io penso che quest’uomo non abbia fatto nulla di male.