Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (Deuterocanonici)

Giosuè 9:17-27 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (Deuterocanonici) (TILCD)

17. Difatti gli Israeliti avevano tolto l’accampamento da Gàlgala e dopo tre giorni erano arrivati nei pressi delle città dove quegli uomini abitavano: Gàbaon, Chefirà, Beeròt e Kiriat-Iearim.

18. Gli Israeliti non poterono ucciderli, poiché i loro capi avevano promesso nel nome del Signore, Dio d’Israele, di lasciarli in vita. Allora tutti protestarono con i capi della comunità.

19. Questi risposero:— Ci siamo impegnati nel nome del Signore, perciò non possiamo far loro del male.

20. Dobbiamo lasciarli in vita e mantenere la parola data, altrimenti ci colpirà una disgrazia.

21. Ma poi suggerirono:— Li lasceremo in vita; però li obbligheremo a spaccare legna e portar acqua per noi!

22. Allora Giosuè chiamò gli uomini e disse loro:— Perché ci avete ingannati in questo modo? Avete detto che venivate da molto lontano, mentre abitate proprio qui, in mezzo a noi!

23. Siate dunque maledetti. Il vostro popolo sarà per sempre schiavo: dovrà spaccare legna e portar acqua per la casa del nostro Dio!

24. Essi risposero:— Ci siamo comportati così perché abbiamo saputo che il Signore, vostro Dio, ha ordinato al suo servo Mosè di darvi in possesso tutta questa regione e di uccidere alla vostra avanzata tutta la gente del posto. Perciò siamo terrorizzati e abbiamo avuto paura per la nostra vita.

25. Ma ora siamo in tuo potere: fa’ di noi quello che ti sembra giusto!

26. Così Giosuè li salvò dalle mani degli Israeliti e non furono uccisi.

27. Ma, nello stesso tempo, li rese schiavi e li obbligò a spaccare legna e portar acqua per il popolo e per l’altare del Signore nel luogo che il Signore avrebbe scelto. Ed essi continuano a farlo ancor oggi.