Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (Deuterocanonici)

Giosuè 8:12-32 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (Deuterocanonici) (TILCD)

12. Giosuè prese altri cinquemila uomini circa e li mise in agguato tra Betel e Ai, a ovest della città.

13. Il grosso delle truppe era quindi accampato a nord della città; il resto a ovest. Ma Giosuè rimase tutta la notte in mezzo alla valle.

14. L’indomani, quando il re di Ai vide l’esercito di Giosuè, usci in fretta dalla città, alla testa di tutti i suoi soldati. Presero la strada che va verso il deserto, con l’intenzione di attaccare Israele in un luogo preciso. Non sapevano che c’erano soldati Israeliti in agguato dall’altro lato della città.

15. Giosuè e i suoi uomini finsero di ritirarsi e fuggirono verso il deserto.

16. Tutti insieme, gli uomini di Ai si misero a inseguire gli Israeliti. Nel tentativo di raggiungerli si lasciarono attirare lontano dalla città.

17. Ai era rimasta alle loro spalle con le porte spalancate e senza difesa.

18. Allora il Signore ordinò a Giosuè: «Prendi la tua lancia e puntala contro Ai: sto per dare la città in tuo potere!». Appena Giosuè stese il braccio,

19. i soldati in agguato saltarono fuori dai loro nascondigli e piombarono sulla città; la conquistarono e subito la incendiarono.

20. A un certo punto i soldati di Ai guardarono indietro: una grossa nube di fumo saliva dalla città fino al cielo, mentre davanti a loro gli Israeliti, che prima erano in fuga, ora si voltavano per attaccarli. Non restava loro via di scampo.

21. Anche Giosuè e i suoi uomini videro il fumo: capirono che l’agguato era riuscito; subito si voltarono e passarono all’attacco.

22. Nel frattempo anche gli Israeliti che avevano teso l’agguato uscirono a combattere. Così gli uomini di Ai si trovarono accerchiati e furono uccisi. Non se ne salvò nemmeno uno,

23. eccetto il re di Ai, che fu catturato vivo e portato da Giosuè.

24. Gli Israeliti, dopo aver ucciso in aperta campagna tutti i soldati che li avevano inseguiti verso il deserto, tornarono nella città e uccisero tutti gli abitanti.

25. Quel giorno fu sterminata tutta la popolazione di Ai, uomini e donne: circa dodicimila persone.

26. Giosuè aveva sempre tenuto la lancia puntata verso Ai. Smise soltanto quando tutti gli abitanti della città furono uccisi.

27. Come il Signore aveva ordinato a Giosuè, gli Israeliti si impadronirono del bottino e del bestiame di Ai.

28. Ancor oggi, della città di Ai, che Giosuè fece bruciare e radere al suolo, rimane soltanto un cumulo di rovine abbandonate.

29. Giosuè fece impiccare a un albero il re di Ai e il suo cadavere restò appeso fino a sera. Al tramonto, per ordine di Giosuè, gli Israeliti lo tolsero dall’albero. Lo gettarono all’ingresso della città e lo seppellirono sotto un grande mucchio di pietre. Quel mucchio è ancora là.

30. Giosuè innalzò sul monte Ebal un altare al Signore, Dio d’Israele.

31. Era fatto di blocchi di pietra non ancora lavorati, secondo le istruzioni date agli Israeliti dal servo del Signore Mosè nel libro della legge. Su quell’altare offrirono al Signore sacrifici completi e sacrifici per il banchetto sacro.

32. Poi Giosuè incise su lastre di pietra una copia della legge che Mosè aveva scritto alla presenza degli Israeliti.