Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (Deuterocanonici)

Giona 1:4-16 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (Deuterocanonici) (TILCD)

4. Ma il Signore mandò sul mare un forte vento che scatenò una grande tempesta. Tutti pensarono che la nave stesse per sfasciarsi.

5. I marinai ebbero timore e ciascuno chiese aiuto al suo dio. Per non affondare gettarono in mare il carico della nave. Giona, invece, era sceso nella stiva e dormiva profondamente.

6. Il capitano gli si avvicinò e gli disse: «Come? tu dormi? Alzati! Prega il tuo Dio! Forse avrà pietà di noi e non moriremo».

7. I marinai si dissero l’un l’altro: «Tiriamo a sorte per sapere chi di noi è la causa di questa disgrazia».La sorte indicò Giona.

8. Allora gli chiesero:— Spiegaci dunque chi sia la causa di questa disgrazia. Che cosa fai? Da dove vieni? Qual è il tuo paese? Qual è il tuo popolo?

9. — Io sono Ebreo, — rispose Giona, — e credo nel Signore, Dio del cielo, che ha fatto la terra e il mare.

10. Quindi raccontò che si era imbarcato per fuggire lontano dal Signore. Gli uomini furono presi da grande timore e gli dissero:— Hai commesso un’azione terribile!

11. Intanto la tempesta aumentava, e i marinai gli chiesero:— Che cosa dobbiamo fare di te perché il mare si calmi e noi possiamo salvarci?

12. Giona rispose:— Gettatemi in acqua, così il mare si calmerà e vi salverete. So che questa grande tempesta vi travolge per causa mia.

13. I marinai invece, remando con tutte le loro forze, tentarono di portare la nave a una spiaggia; ma non ci riuscirono perché la tempesta infuriava sempre di più.

14. Allora si rivolsero al Signore: «Ti preghiamo, Signore, se quest’uomo morirà non punirci come se avessimo ucciso un innocente! Tu, Signore, sei responsabile di tutto questo! L’hai voluto tu!».

15. Buttarono Giona in mare e la tempesta si calmò.

16. Ma poi i marinai furono presi da così grande timore del Signore che gli offrirono sacrifici e promisero di servirlo.