4. Tu mi avevi chiesto di ascoltarti mentre parlavie di rispondere alle tue domande.
5. Ma allora ti conoscevo solo per sentito dire,ora invece ti ho visto con i miei occhi.
6. Quindi ritiro quello che ho detto e mi pento, mi cospargo di polvere e cenere».
7. Dopo aver parlato così a Giobbe, il Signore disse a Elifaz di Teman: «Io sono adirato con te e i tuoi amici, perché non avete detto la verità sul mio conto, come invece ha fatto Giobbe, mio servo.
8. Ora andrete a trovare Giobbe, mio servo, porterete sette tori e sette montoni e li offrirete in sacrificio. Giobbe, mio servo, pregherà per voi. Per rispetto a lui, io non vi coprirò di vergogna, anche se non avete detto la verità sul mio conto, come invece ha fatto Giobbe, mio servo».
9. Elifaz di Teman, Bildad di Sùach e Sofar di Naamà fecero quel che il Signore aveva detto. Allora il Signore esaudì la preghiera di Giobbe.
10. Dopo questa preghiera di Giobbe per i suoi amici, il Signore lo ristabilì nella condizione di prima e gli diede il doppio di quel che aveva avuto.
11. I suoi fratelli, le sorelle, i vecchi amici ritornarono tutti da Giobbe. A casa sua mangiarono tutti assieme; si rammaricarono del suo dolore passato e lo consolarono di tutte le disgrazie che il Signore gli aveva mandato. Ognuno gli diede una moneta e un anello d’oro.
12. Il Signore benedisse Giobbe nei suoi ultimi anni più di prima ed egli ebbe quattordicimila pecore, seimila cammelli, mille paia di buoi e mille asine.
13. Ebbe ancora sette figli e tre figlie.
14. Chiamò la prima figlia Iemima, la seconda Kesia e la terza Kerenappuc.
15. Le figlie di Giobbe erano le più belle della regione. Anche a loro il padre lasciò l’eredità, come ai figli maschi.
16. Giobbe visse ancora centoquarant’anni e si godette figli e nipoti fino alla quarta generazione.
17. Morì dopo una lunga e felice vecchiaia.