Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (Deuterocanonici)

Giobbe 2:4-12-13 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (Deuterocanonici) (TILCD)

4. Satana rispose:— Sì, ma la pelle è salva! L’uomo è pronto a dare tutto pur di salvare la pelle.

5. Ma prova a toccarlo nella carne e nelle ossa e vedrai come bestemmierà anche lui.

6. Il Signore disse a Satana:— D’accordo, fa’ di lui quello che vuoi, ma non ucciderlo.

7. Satana si allontanò dal Signore e colpì Giobbe dalla testa ai piedi con una terribile malattia.

8. Era tutto una piaga, tanto che prese un coccio per grattarsi e andò a vivere tra i rifiuti e la cenere.

9. Allora sua moglie gli disse:— Hai ancora fede? Perché non bestemmi e muori?

10. Giobbe le rispose:— Tu parli da insensata. Noi abbiamo accettato da Dio le cose buone. Perché ora non dovremmo accettare le cose cattive?Nonostante tutto, Giobbe non pronunziò nessuna imprecazione.

11. Tre amici di Giobbe — Elifaz, della regione di Teman, Bildad, originario di ∆Sùach, e Sofar, della regione di ∆Naamà — vennero a sapere della sua grande disgrazia. Partirono allora per andare insieme da Giobbe a condividere il suo dolore e a dargli conforto.

12-13. Scorsero Giobbe da lontano, ma non lo riconobbero. Quando si avvicinarono e videro che soffriva molto, si misero a piangere. Si stracciarono i mantelli, si cosparsero la testa di polvere, gettandola verso il cielo, poi si sedettero a terra con lui per sette giorni e sette notti, senza avere il coraggio di dirgli una parola.