Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (Deuterocanonici)

Giobbe 1:11-22 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (Deuterocanonici) (TILCD)

11. Ma prova a toccare le sue proprietà e vedrai come bestemmierà anche lui.

12. Il Signore disse a Satana:— D’accordo, fa’ quel che vuoi delle sue proprietà, ma non toccare la sua persona.E Satana si allontanò.

13. Un giorno, mentre i figli e le figlie di Giobbe banchettavano a casa del fratello maggiore,

14-15. un uomo venne a dire a Giobbe: «I predoni sabei sono piombati addosso a me e agli altri tuoi servitori; hanno rubato i buoi che aravano e le asine che pascolavano là vicino. Hanno ucciso tutti. Solo io sono riuscito a salvarmi, per venirtelo a dire».

16. Mentre quest’uomo stava ancora parlando, un altro servo venne a dire a Giobbe: «È caduto un fulmine che ha ucciso il tuo gregge e i tuoi pastori. Solo io sono riuscito a salvarmi per venirtelo a dire».

17. Quest’uomo non aveva finito di parlare quando un altro venne a dire a Giobbe: «Tre bande di predoni caldei si sono gettate sui tuoi cammelli, li hanno presi e hanno ucciso i tuoi uomini. Solo io sono riuscito a salvarmi, per venirtelo a dire».

18. Quest’uomo stava ancora parlando con Giobbe quando un altro venne a dirgli: «I tuoi figli e le tue figlie banchettavano a casa del fratello maggiore e,

19. d’un tratto, un vento fortissimo, che soffiava dal deserto, ha fatto crollare la casa. Sono morti tutti. Solo io sono riuscito a salvarmi, per venirtelo a dire».

20. Udito questo, Giobbe si alzò, stracciò il suo mantello e si rase i capelli in segno di lutto. Poi gettatosi a terra pregò così:

21. «Nudo sono venuto al mondoe nudo ne uscirò;il Signore ha dato,il Signore ha tolto,il Signore sia benedetto».

22. Nonostante tutto, Giobbe non peccò, non se la prese con Dio.