Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (Deuterocanonici)

Geremia 34:6-15 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (Deuterocanonici) (TILCD)

6. Il profeta Geremia riferì questo messaggio a Sedecia re di Giuda, in Gerusalemme,

7. mentre l’esercito del re di Babilonia assediava questa e le altre due città fortificate, Lachis e Azekà. Erano le uniche città di Giuda che ancora gli resistevano.

8. Il Signore parlò ancora a Geremia in un’altra circostanza. Il re Sedecia aveva concluso un patto con la popolazione di Gerusalemme per concedere la libertà agli schiavi.

9. Chi aveva al suo servizio schiavi ebrei, uomini o donne, doveva ridare loro la libertà; nessuno poteva più tenere schiavo un abitante di Giuda, suo fratello o sorella.

10. Tutti i capi e la popolazione che avevano aderito al patto di non tenere più uomini e donne come schiavi, ma di ridare loro la libertà, mantennero il loro impegno e li lasciarono liberi.

11. Ma in seguito cambiarono parere, ripresero quelli che prima avevano liberato e li costrinsero a diventare di nuovo loro schiavi.

12. Allora il Signore ordinò a Geremia di dire al popolo:

13. «Questo è il messaggio del Signore, Dio d’Israele: Io ho concluso un patto con i vostri antenati quando li ho fatti uscire dall’Egitto e li ho liberati dalla schiavitù. I termini del patto erano i seguenti:

14. Ogni sette anni ognuno doveva ridare la libertà al proprio fratello ebreo che si era dovuto vendere a lui come schiavo. Dopo sei anni di lavoro, dovevano rimandarlo libero senza nessun altro obbligo. Ma i vostri antenati non mi hanno ascoltato, non hanno dato retta alle mie parole.

15. Voi invece avevate appena preso una decisione a me gradita, quella di ridare la libertà ai vostri connazionali. Vi eravate impegnati con un patto davanti a me, nel tempio a me consacrato.