Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (Deuterocanonici)

Geremia 29:21-32 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (Deuterocanonici) (TILCD)

21. «Questo è un altro messaggio del Signore dell’universo, Dio d’Israele. Riguarda Acab figlio di Kolaià e Sedecia figlio di Maasia che dicono di parlare a nome di Dio, ma in realtà vi raccontano fandonie. Li consegnerò a Nabucodònosor re di Babilonia, che li farà uccidere davanti a voi.

22. Quando i deportati dalla terra di Giuda che vivono a Babilonia vorranno maledire qualcuno, faranno riferimento a quei due e diranno: “Il Signore ti tratti come Sedecia e Acab che il re di Babilonia ha fatto bruciare vivi”.

23. Questo accadrà perché si sono comportati in modo intollerabile tra il popolo d’Israele. Hanno commesso adulterio con le mogli degli altri e hanno preteso di parlare a mio nome. Ma io non avevo dato loro nessun ordine. Io so bene come sono andate le cose, perché ne sono stato testimone. Lo dico io, il Signore».

24-25. Il Signore dell’universo, Dio d’Israele, affidò a Geremia un messaggio per Semaià, originario di Nechelam. Egli di propria iniziativa aveva mandato lettere a tutto il popolo rimasto a Gerusalemme, al sacerdote Sofonia figlio di Maasia e agli altri sacerdoti. Nella lettera indirizzata a Sofonia, egli scriveva:

26. «Il Signore ti ha messo al posto del sacerdote Ioiadà ed ora sei tu il sacerdote responsabile del servizio d’ordine nel tempio. È tuo dovere far legare con catene e con un collare di ferro gli esaltati che si mettono a fare i profeti.

27. E allora, perché non sei intervenuto contro Geremia di Anatòt che ha parlato al popolo come se fosse un profeta?

28. È colpa tua se ha potuto mandarci a dire, qui a Babilonia: “Sarà lunga per voi! Perciò costruite case e abitatele, coltivate orti e mangiatene i frutti”».

29. Il sacerdote Sofonia lesse questa lettera davanti al profeta Geremia.

30. Allora il Signore diede a Geremia l’ordine

31. di far giungere a tutti i deportati questo messaggio a proposito di Semaià, originario di Nechelam: «Semaià vi ha parlato come se fosse un profeta, ma io non l’ho mandato. Poiché vi ha spinti a fidarvi di cose non vere,

32. io, il Signore, punirò Semaià di Nechelam e i suoi discendenti. Nessuno della sua famiglia resterà in mezzo a voi e potrà, perciò, godere del benessere che sto per concedere al mio popolo. Infatti egli ha spinto il popolo a ribellarsi contro di me. Così dice il Signore».