Geremia

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Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (Deuterocanonici)

Geremia 7 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (Deuterocanonici) (TILCD)

Geremia parla davanti al tempio

1-3. Il Signore ordinò a Geremia di andare al tempio per parlare al popolo di Giuda. Geremia si fermò alla porta d’ingresso, e a tutti quelli che entravano per partecipare alle cerimonie religiose diceva:«Ascoltate quel che vi dice il Signore dell’universo, Dio d’Israele! Cambiate la vostra condotta e il vostro modo di agire, e io vi lascerò abitare in questo luogo.

4. Non fidatevi di quelli che continuano a dire: “Siamo al sicuro! Abbiamo il tempio del Signore, il tempio del Signore…”. Essi vi ingannano.

5. «Piuttosto, migliorate davvero la vostra condotta e il vostro modo di agire. Ognuno agisca con giustizia verso il suo prossimo.

6. Basta con lo sfruttamento dei forestieri, degli orfani e delle vedove! Basta con lo spargimento di sangue innocente in questa terra! Basta con il seguire divinità straniere che vi portano solamente disgrazie!

7. Se mi ascoltate, vi lascerò ancora abitare in questa terra che da tanto tempo ho dato ai vostri antenati e per sempre.

8. «Non avete niente da guadagnare se continuate a fidarvi di chi vi inganna.

9. Voi rubate, uccidete, commettete adulterio, giurate il falso, offrite incenso a Baal e seguite divinità straniere che prima non conoscevate.

10. E ora venite qui, vi fermate davanti a me, in questo tempio consacrato a me, e dite: “Siamo al sicuro”. Poi tornate a compiere le stesse azioni abominevoli.

11. Avete forse preso questo mio tempio per un covo di briganti? Io, il Signore, so bene quel che avete fatto.

12. Come primo luogo per farmi costruire un santuario, io avevo scelto Silo. Ora andate a vedere che cosa ne ho fatto, a causa dei peccati del mio popolo Israele.

13. Voi avete commesso ogni sorta di male. Quando io vi ho parlato con insistenza, voi non mi avete dato ascolto.

14. Perciò, quel che ho fatto a Silo, lo farò anche a questo tempio consacrato a me, a questo luogo che vi dà tanta sicurezza perché lo avevo assegnato ai vostri antenati e a voi.

15. Vi scaccerò lontano da me, come ho fatto con i vostri fratelli, i ∆discendenti di Èfraim». Questo ha detto il Signore.

La disubbidienza del popolo

16. Il Signore disse: «Geremia, non pregare per questo popolo, non piangere e non supplicarmi in suo favore, non insistere con me, perché non ti ascolterò.

17. Non vedi che cosa fanno nelle città di Giuda e nelle strade di Gerusalemme?

18. I figli raccolgono la legna, i padri accendono il fuoco, le donne impastano la farina per fare dolci in onore della dea Istar, regina del cielo, e offrono vino ad altri dèi. Tutto questo mi offende.

19. Ma è proprio me che offendono? No, offendono se stessi e si coprono di vergogna.

20. Perciò la mia grande collera si riversa su questo luogo, sugli uomini e sul bestiame, sugli alberi della campagna e sui frutti della terra. Il mio furore brucerà come fuoco che non si spegne». Così ha detto il Signore.

I rimproveri di Dio

21. Così dice il Signore dell’universo, Dio d’Israele: «Mangiatevi pure tutta la carne dei vostri sacrifici, anche quella che siete soliti bruciare completamente in mio onore.

22. Quando feci uscire i vostri antenati dall’Egitto, non parlai affatto di questi sacrifici, non diedi nessun ordine al riguardo.

23. Una sola cosa ho comandato: “Ascoltate la mia voce! Così sarò il vostro Dio e voi il mio popolo. Osservate i miei comandamenti e tutto vi andrà bene”.

24. Ma essi non ascoltarono, non prestarono attenzione. Si comportarono da testardi seguendo i loro cuori malvagi. Invece di avvicinarsi a me, mi hanno voltato le spalle.

25. Da quando i vostri antenati uscirono dall’Egitto fino a oggi, ho sempre continuato a mandarvi i miei servi, i profeti.

26. Ma nessuno mi ha ascoltato, nessuno ha prestato attenzione. Anzi siete diventati ostinati e ribelli più dei vostri antenati.

27. «Tu, Geremia, dirai loro tutte queste parole, ma essi non ti ascolteranno; li chiamerai ma non ti risponderanno.

28. Sono un popolo che non ascolta la voce del Signore suo Dio e non accetta la correzione. La fedeltà è morta, e nemmeno se ne parla più».

L’idolatria nella valle di Ben-Innom

29. Dice il Signore:«Tagliatevi i lunghi capelli,abitanti di Gerusalemme,e gettateli lontano.Intonate un canto funebresulle vostre colline.Io ho abbandonato e rigettato il popoloperché ha meritato la mia collera.

30. «Il popolo di Giuda ha commesso il male che io, il Signore, disapprovo. Hanno posto i loro idoli abominevoli nel tempio dedicato al mio nome, e lo hanno profanato.

31. Nella valle di Ben-Innom hanno costruito un luogo sacro chiamato Tofet per bruciare i loro figli e le loro figlie in sacrificio. Io non ho mai comandato niente di simile, non l’ho mai pensato.

32. Perciò verranno giorni — è parola del Signore — nei quali questa località non si chiamerà più Tofet né valle di Ben-Innom, ma valle del Massacro. Là dovranno seppellire i morti, perché non ci sarà più posto altrove.

33. I cadaveri di questo popolo saranno il pasto di uccelli rapaci e di bestie selvatiche, che nessuno potrà scacciare.

34. Nelle città di Giuda e nelle strade di Gerusalemme farò cessare i canti di gioia e di allegria, i canti dello sposo e della sposa, poiché il paese sarà ridotto a un deserto».