Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (Deuterocanonici)

Genesi 47:11-21 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (Deuterocanonici) (TILCD)

11. Giuseppe eseguì l’ordine del faraone. Fece abitare suo padre e i suoi fratelli in Egitto. Diede loro una proprietà nella regione migliore, quella di Ramses.

12. Si preoccupò anche di fornirli di viveri in proporzione al loro numero.

13. La carestia era ovunque tremenda. Non soltanto in Canaan, ma anche in Egitto si soffriva la fame.

14. Perciò non soltanto da Canaan, ma anche dall’Egitto si veniva a comprare viveri da Giuseppe che si trovò a incassare tutti i soldi di quelle regioni, soldi che egli depositò nel palazzo del faraone.

15. Quando però sia Canaan che l’Egitto ebbero esaurito il loro denaro, gli Egiziani vennero tutti quanti insieme da Giuseppe e gli dissero:— Dacci da mangiare! Vorresti forse lasciarci morire di fame qui davanti a te, solo perché non abbiamo più soldi?

16. — Se non avete più soldi, cedetemi il vostro bestiame — rispose Giuseppe — e io vi darò cibo in cambio.

17. Allora essi portarono a Giuseppe il loro bestiame: cavalli, asini, buoi, pecore, capre. In cambio Giuseppe li rifornì di viveri per tutto quell’anno.

18. Trascorso però quell’anno, gli Egiziani tornarono da Giuseppe e gli dissero: «Non possiamo certo nasconderti le nostre necessità, signore: siamo rimasti senza soldi e senza bestiame. Non ci restano che le nostre braccia e i nostri campi!

19. E tu saresti capace di stare a guardare senza far niente mentre noi moriamo di fame e le nostre terre vanno in rovina? Compra, in cambio di cibo, noi stessi e i nostri terreni: noi con le nostre terre diventeremo schiavi del faraone e tu ci darai della semente. Così non saremo costretti a morire di fame e potremo vivere, e i nostri campi non diventeranno un deserto».

20. La fame era tanto grande che ogni Egiziano vendette il suo podere. Giuseppe li acquistò tutti per conto del faraone e così l’intero territorio diventò proprietà del re d’Egitto.

21. E Giuseppe raccolse i contadini in grossi centri abitati, da un capo all’altro del paese.