Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (Deuterocanonici)

Genesi 42:20-32 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (Deuterocanonici) (TILCD)

20. Poi mi condurrete qui vostro fratello minore, così si vedrà se quel che dite è vero. Allora vivrete».Essi accettarono di fare così.

21. Intanto dicevano tra loro: «Siamo veramente castigati a causa di nostro fratello Giuseppe, perché abbiamo visto la sua angoscia quando ci supplicava e noi non l’abbiamo ascoltato. Ora questa stessa angoscia colpisce noi».

22. Ruben aggiunse: «Ve l’avevo detto, io, di non commettere quel delitto verso Giuseppe. Voi però non avete voluto darmi retta. E ora siamo puniti perché responsabili della sua morte».

23. Giuseppe si serviva di un interprete per comunicare con loro, così essi non si accorgevano che li capiva.

24. A un tratto egli si allontanò dai fratelli e pianse.Poi ritornò e continuò a parlare con loro. Infine prese Simeone e lo fece incatenare sotto i loro occhi.

25. Quindi diede l’ordine di riempire i loro sacchi di grano e di mettervi dentro il denaro con il quale lo avevano pagato. Inoltre ordinò di dar loro provviste per il viaggio. E così fu fatto.

26. I fratelli di Giuseppe caricarono i loro sacchi sugli asini e partirono.

27. Quando, alla sera, si fermarono per fare una sosta, uno di essi aprì il sacco per dare da mangiare al suo asino e vide il denaro.

28. Disse subito ai suoi fratelli:— Mi hanno dato indietro i soldi! Sono qui, nel mio sacco!Allora, scoraggiati e pieni di spavento si dicevano:— Perché Dio fa così con noi?

29. Quando arrivarono a Canaan dal loro padre Giacobbe gli raccontarono l’accaduto. Gli dissero:

30. «L’uomo che governa l’Egitto ci ha trattato male: ci aveva preso per spie.

31. Ma noi gli abbiamo risposto: “Siamo gente onesta, non siamo spie!

32. Eravamo dodici fratelli, tutti figli di uno stesso padre, ma uno di noi non c’è più, e il minore è rimasto in Canaan con nostro padre”.