Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (Deuterocanonici)

Genesi 41:20-36 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (Deuterocanonici) (TILCD)

20. Queste ultime divorarono le prime sette, quelle belle e grasse.

21. Ma sebbene le avessero ingoiate non si vedeva affatto: il loro aspetto era brutto come prima. A questo punto mi sono svegliato.

22. «Poi sognai di nuovo: Vidi sette spighe belle, gonfie di grano, che crescevano su di un unico stelo.

23. Ma dietro di loro spuntarono altre sette spighe esili e striminzite, rinsecchite a causa del vento del deserto.

24. Queste ultime inghiottirono le sette spighe belle. Ho già raccontato tutti questi sogni agli indovini, ma nessuno è stato capace di spiegarmeli».

25. Giuseppe disse: «I due sogni hanno lo stesso significato. Con essi il Signore vi fa sapere quello che sta per fare.

26. Le sette vacche belle e le sette spighe belle rappresentano sette anni. Si tratta quindi di un unico sogno.

27. Le sette vacche brutte e malconce e le sette spighe esili e riarse dal vento del deserto rappresentano anch’esse sette anni: sette anni di carestia.

28. Proprio come ho detto prima, il Signore vi fa sapere quel che sta per fare.

29. Nei prossimi sette anni vi sarà grande abbondanza in tutto l’Egitto.

30. Poi seguiranno sette anni di carestia che cancelleranno in Egitto ogni ricordo dell’abbondanza precedente. La fame consumerà il paese

31. e sarà così grande che non si saprà più che cos’è l’abbondanza.

32. Il fatto che Vostra Maestà ha avuto un solo sogno ripetutosi in due modi diversi, significa che Dio ha preso una decisione irrevocabile e che egli sta per realizzarla.

33. Perciò Vostra Maestà cerchi ora un uomo intelligente e saggio e gli conferisca autorità su tutto l’Egitto.

34. Stabilisca inoltre funzionari incaricati di prelevare un quinto dei raccolti della terra durante i sette anni di abbondanza.

35. I funzionari dovranno accumulare molti viveri durante le prossime annate buone. Mettano e conservino il grano nei magazzini del re per l’approvvigionamento futuro delle città.

36. Così l’Egitto avrà provviste nei successivi sette anni di carestia e il paese non sarà distrutto dalla fame».