Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (Deuterocanonici)

Genesi 37:28-36 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (Deuterocanonici) (TILCD)

28. Così quando quei mercanti madianiti passarono di lì, fecero uscire Giuseppe dalla cisterna e glielo vendettero per venti pezzi d’argento. E quelli lo portarono in Egitto.

29. Quando Ruben tornò alla cisterna non vi trovò più Giuseppe. Allora, disperato, si stracciò le vesti,

30. tornò dai suoi fratelli e gridò: Il ragazzo non c’è più! Che cosa farò io adesso?

31. Allora scannarono un capretto, presero la veste di Giuseppe e la bagnarono nel sangue.

32. Poi la mandarono al loro padre con questo messaggio: «Abbiamo trovato questa veste: osservala bene e vedi se è quella di tuo figlio».

33. Egli la riconobbe e gridò: «È proprio la veste di mio figlio! Una belva feroce l’avrà ucciso! Giuseppe è stato sbranato!».

34. Disperato, Giacobbe si stracciò le vesti, prese il lutto e pianse per suo figlio molti giorni.

35. Gli altri figli e le figlie tentarono di consolarlo, ma egli non volle lasciarsi confortare. Diceva: «Rimarrò in lutto finché morirò, fino a quando raggiungerò mio figlio nel mondo dei morti», e continuò a piangere.

36. I Madianiti intanto, dopo aver portato Giuseppe in Egitto, lo vendettero a Potifàr, l’uomo di fiducia del faraone e capo delle sue guardie.