Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (Deuterocanonici)

Genesi 32:16-33 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (Deuterocanonici) (TILCD)

16. trenta cammelle allattanti, con i loro piccoli, quaranta mucche e dieci tori, venti asine e dieci asini.

17. Affidò separatamente ogni gregge ai suoi servi e disse loro: «Andate avanti e lasciate un intervallo fra un gregge e l’altro».

18. Poi diede quest’ordine al primo servitore: «Quando mio fratello Esaù ti verrà incontro e ti chiederà: “Di chi sei servo? Dove vai? E di chi è questo bestiame che spingi davanti a te?”,

19. tu risponderai: Io sono di Giacobbe, tuo servitore. E questo bestiame è un regalo che egli fa al mio signore Esaù. Ecco, lui stesso viene dietro di noi».

20. Diede lo stesso ordine al secondo servitore, al terzo e a tutti quelli che accompagnavano i greggi: «Questo direte a Esaù, quando lo incontrerete.

21. E inoltre gli direte: Il tuo servitore Giacobbe viene dietro a noi».Pensava infatti: «Io lo calmerò prima con il regalo che mi precede, poi mi presenterò a lui. Allora, forse, mi farà buona accoglienza!».

22. Perciò il bestiame destinato in regalo partì prima. Giacobbe invece passò quella notte nell’accampamento.

23-24. Nel corso della notte egli si alzò, prese le due mogli, le due serve e gli undici figli e fece loro passare il guado dello Iabbok, con tutti i suoi averi.

25. Giacobbe rimase solo, e uno sconosciuto lottò con lui fino allo spuntar dell’alba.

26. Quando costui vide che non poteva vincere Giacobbe nella lotta, lo colpì all’articolazione del femore, che si slogò,

27. e disse:— Lasciami andare perché già spunta l’alba. Giacobbe rispose:— Non ti lascerò andare se prima non mi avrai benedetto.

28. Quello chiese:— Come ti chiami?— Giacobbe — egli rispose.

29. L’altro disse:— Non ti chiamerai più Giacobbe, ma Israele, perché tu hai lottato contro Dio e contro gli uomini e hai vinto.

30. Giacobbe gli domandò:— Dimmi, ti prego, qual è il tuo nome? L’altro gli rispose:— Perché mi chiedi il mio nome? — e diede la sua benedizione a Giacobbe.

31. Giacobbe disse: «Ho veduto Dio a faccia a faccia e non sono morto!». Perciò chiamò quel luogo ‘Penuèl’ (A faccia a faccia con Dio).

32. Il sole stava sorgendo quando Giacobbe, zoppicando all’anca, lasciò Penuèl.

33. Proprio per questo fatto anche oggi gli Ebrei non mangiano il nervo sciatico che è sopra l’articolazione del femore: perché quello sconosciuto colpì Giacobbe in quel punto, all’articolazione del femore.