Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (Deuterocanonici)

Genesi 31:28-41 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (Deuterocanonici) (TILCD)

28. Invece tu non mi hai permesso nemmeno di baciare i miei nipoti e le mie figlie. Hai veramente agito da sciocco!

29. Ora io potrei rovinarti, ma la notte scorsa il Dio di tuo padre mi ha detto: «Non litigare con Giacobbe, per nessun motivo!».

30. Ora, dunque, diciamo pure che tu sei partito perché soffrivi di nostalgia per la tua casa paterna; ma perché hai rubato i miei idoli?

31. Giacobbe rispose a Labano:— Sono fuggito perché avevo paura. Pensavo che tu potevi riprenderti con la forza le tue figlie.

32. Ma se tu trovi che qualcuno ha preso i tuoi idoli, sarà messo a morte. Dinanzi ai tuoi parenti cerca pure quel che è tuo tra la mia roba.Giacobbe non sapeva che era stata Rachele a rubarli.

33. Labano entrò nella tenda di Giacobbe, in quella di Lia e in quella delle due serve. Non trovò nulla. Allora uscì dalla tenda di Lia ed entrò in quella di Rachele.

34. Rachele però aveva preso gli idoli e li aveva messi nella sella del cammello e vi si era seduta sopra. Così Labano frugò tutta la tenda, ma non li trovò.

35. Rachele disse a suo padre: «Signor mio, non offenderti se non posso alzarmi alla tua presenza, ma mi trovo in uno di quei giorni che hanno tutte le donne».Labano cercò, ma non trovò gli idoli.

36. Allora Giacobbe si arrabbiò e litigò con Labano. Protestò con lui e gli disse:— Quale delitto o quale errore ho commesso perché tu mi perseguiti con tanto accanimento?

37. Tu hai frugato tra la mia roba. Hai trovato qualcosa di tuo? Portalo qui dinanzi ai miei e ai tuoi parenti e giudichino loro chi di noi due ha ragione.

38. Io sono stato con te vent’anni! Le tue pecore e le tue capre non hanno mai abortito e io non ho mai preso montoni dal tuo gregge per mangiarli.

39. Non ti ho mai riportato qualche bestia sbranata: ne risarcivo io stesso il danno. Tu invece mi chiedevi conto di quel che era stato rubato non soltanto di giorno, ma anche di notte.

40. Di giorno soffocavo per il caldo. Di notte gelavo di freddo e non riuscivo a dormire.

41. Sono ormai vent’anni che faccio da servitore in casa tua: quattordici per avere le tue due figlie e sei per le tue pecore; e tu hai cambiato ben dieci volte la mia paga.