Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (Deuterocanonici)

Ester 9:3-23 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (Deuterocanonici) (TILCD)

3. Anche le autorità delle province, i governatori, i prefetti e i rappresentanti del governo aiutavano gli Ebrei per paura di Mardocheo.

4. Si era infatti diffusa la voce, nelle varie province, che ora Mardocheo a corte era molto potente. La sua autorità cresceva sempre più.

5. Così gli Ebrei colpirono, uccisero e distrussero i loro nemici, perché potevano fare di loro quello che volevano.

6-10. Nella cittadella di Susa gli uccisi furono cinquecento; tra questi, i dieci figli di Aman, il persecutore degli Ebrei, il figlio di Ammedàta. Eccone i nomi: Parsandàta, Dalfòn, Aspàta, Poràta, Adalià, Aridàta, Parmàsta, Arisài, Aridài e Vaizàta. Gli Ebrei però non toccarono i loro beni.

11. Il giorno stesso il re fu informato del numero delle persone uccise nella cittadella.

12. Disse allora alla regina Ester:— Solo nella cittadella di Susa gli Ebrei hanno ammazzato cinquecento persone, oltre ai dieci figli di Aman. Chissà che strage nelle altre province! Hai altre richieste? Ti sarà concesso quel che vuoi.

13. Ester rispose:— Se non hai niente in contrario, lascia che a Susa gli Ebrei facciano anche domani come si è fatto oggi; inoltre ordina di appendere in pubblico i corpi dei dieci figli di Aman.

14. Il re comandò di fare così, e l’ordine fu reso noto a Susa. I corpi dei figli di Aman furono appesi in pubblico.

15. Il quattordici del mese di Adar gli Ebrei di Susa si radunarono ancora e uccisero altri trecento uomini, ma non saccheggiarono i loro beni.

16. Nelle province, gli Ebrei si organizzarono per difendersi, e si liberarono dai loro nemici: ne uccisero in tutto settantacinquemila, però non toccarono i loro beni.

17. Questo avvenne il tredici del mese di Adar. Il quattordici essi non continuarono le uccisioni, ma fecero una giornata di festa e di banchetti.

18. A Susa, invece, la festa fu il quindici, dopo le uccisioni dei due giorni precedenti.

19. Questo è il motivo per cui gli Ebrei che abitano nella campagna, nelle altre città, festeggiano il quattordici di Adar con banchetti, allegre riunioni e scambi di regali.

20. Mardocheo fece scrivere il resoconto di questi avvenimenti, e mandò lettere a tutti gli Ebrei dell’impero, vicini e lontani.

21. Ordinava che ogni anno il quattordici e il quindici del mese di Adar fossero giorni di festa.

22. Quelli, infatti, erano i giorni in cui gli Ebrei avevano messo fine agli attacchi dei loro nemici. In quel mese il loro dolore si era mutato in gioia, i giorni di lutto erano diventati giorni di letizia. Tutti perciò dovevano far festa, organizzare banchetti, scambiarsi regali e fare doni ai poveri.

23. Gli Ebrei continuarono a celebrare ogni anno la ricorrenza, richiamandosi a queste parole di Mardocheo: