Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (Deuterocanonici)

Daniele 9:1-2-15 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (Deuterocanonici) (TILCD)

1-2. Dario, figlio di Serse, appartenente alla dinastia dei Medi, governava il regno dei ∆Caldei. Nel primo anno del suo regno, io, Daniele, studiavo i libri sacri e cercavo di capire il significato di quel che il Signore aveva comunicato al profeta Geremia, cioè i ∆settant’anni durante i quali Gerusalemme doveva rimanere distrutta.

3. Cominciai anche a digiunare e, vestito di sacco, con la testa coperta di cenere mi rivolsi al Signore Dio per pregarlo e supplicarlo.

4. Pregai il Signore, mio Dio, e riconobbi i peccati dicendo:«Signore Dio, tu sei grande e tremendo, tu mantieni la tua alleanza con quelli che ubbidiscono ai tuoi comandamenti e sei fedele con quelli che ti amano.

5. Noi non ti abbiamo ubbidito, abbiamo peccato e siamo colpevoli; ci siamo ribellati contro di te, ci siamo allontanati dai tuoi comandamenti e dalle tue leggi.

6. Non abbiamo dato ascolto ai tuoi servi, i profeti, che hanno parlato da parte tua ai nostri re, ai nostri capi, ai nostri padri e al popolo tutto.

7. Tu solo, Signore, sei giusto! Anche oggi dobbiamo solo vergognarci, noi abitanti di Gerusalemme, popolo di Giuda e tutti gli altri Israeliti, vicini o lontani, dispersi nelle nazioni dove tu ci hai cacciati a causa della nostra infedeltà verso di te.

8. «Sì, Signore, noi siamo pieni di vergogna: noi, i nostri re, i nostri capi e i nostri padri, perché abbiamo peccato contro di te!

9. Ma tu, Signore, nostro Dio, nella tua benevolenza, perdonaci, anche se noi ci siamo ribellati contro di te!

10. Noi non ti abbiamo ascoltato quando ci chiedevi di ubbidire alle leggi che tu ci hai comunicato per mezzo dei tuoi servi, i profeti.

11. Tutto il popolo d’Israele ha violato la tua legge e si è allontanato per non ascoltare le tue parole. Allora la maledizione scritta nella legge di Mosè, tuo servo, si è riversata sopra di noi, perché ti abbiamo disubbidito.

12. Tu hai realizzato contro di noi e contro i capi che ci governavano quel che avevi annunziato: hai mandato su di noi a Gerusalemme disgrazie tali che non si sono viste in nessun’altra parte.

13. Quelle disgrazie ci sono arrivate proprio com’è scritto nella legge di Mosè; e noi, Signore nostro Dio, non ti abbiamo supplicato, non ci siamo allontanati dai nostri peccati e non abbiamo seguito la tua verità.

14. Perciò hai voluto mandare su di noi queste disgrazie. Perché tu, Signore, nostro Dio, sei giusto in tutto quel che fai, ma noi non abbiamo ascoltato le tue parole.

15. «Signore, nostro Dio, tu hai mostrato la tua potenza facendo uscire il tuo popolo dall’Egitto e ti sei fatto una fama che dura fino a oggi; noi invece non ti abbiamo ubbidito e siamo colpevoli.