Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (Deuterocanonici)

Daniele 2:8-20 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (Deuterocanonici) (TILCD)

8. Ma il re:— Vedo che voi volete guadagnare tempo perché avete capito che la mia decisione è definitiva.

9. Ma se non mi rivelerete quel che ho sognato una sola sarà la vostra sorte. Vedo invece che vi siete messi d’accordo per darmi risposte false ed evasive in attesa che la situazione si evolva. Perciò voglio anzitutto che mi diciate che cosa ho sognato. Così sarò sicuro che saprete darmene la spiegazione.

10. Ripresero gli astrologi:— Maestà, nessuno al mondo può fare quel che tu esigi. Nessun re, per quanto grande o potente, ha mai chiesto una cosa simile a un suo indovino, mago o astrologo.

11. Quel che tu domandi è troppo: nessuno può darti la risposta, eccetto gli dèi, ma essi non abitano fra gli uomini.

12. Allora il re si adirò talmente che diede ordine di uccidere tutti i saggi di Babilonia.

13. La sentenza venne resa ufficiale e i saggi, compresi Daniele e i suoi compagni, stavano per essere messi a morte.

14. Daniele si rivolse con prudenza e saggezza ad Ariòc, capo delle guardie del re, che si preparava a giustiziare i saggi di Babilonia.

15. Gli chiese la ragione di una sentenza così dura da parte del re. Ariòc gliela diede.

16. Subito Daniele si recò dal re e lo supplicò di concedergli un po’ di tempo per spiegargli poi il significato del suo sogno.

17. Daniele tornò a casa e raccontò tutto ai suoi compagni Ananìa, Misaele e Azaria;

18. li invitò a supplicare la misericordia del Dio del cielo di far loro conoscere questo sogno misterioso, perché non fossero giustiziati né loro né gli altri saggi di Babilonia.

19. E durante la notte a Daniele venne svelato in sogno il mistero. Allora Daniele lodò il Dio del cielo

20. dicendo:«Ringraziamo Dio in ogni tempo!perché egli è sapiente e potente!